E’ stata aperta stamane la camera ardente per ricordare Marco Simoncelli, il giovane pilota della Honda morto a Sepang domenica scorsa. Una lunga fila di persone sta giungendo al teatro del paese di Coriano, per salutare ‘Sic’. Molti ex colleghi sono arrivati al paese natale per rendere l’ultimo omaggio al pilota 24enne. Tra i presenti anche Marco Melandri, che in mattinata ha dichiarato di aver sentito la necessita’ di dare l’ultimo saluto al campione e di incontrare la sua famiglia. A vigilare e custodire l’ingresso, sono presenti carabinieri, volontari della Protezione civile e il servizio d’ordine organizzato dagli amici di Simoncelli, riconoscibili dalla maglietta bianca con la scritta “Ciao Marco 58”. La camera ardente resterà aperta fino alle 22. Il centro del paese è chiuso al traffico e nelle strade d’accesso i vigili urbani regolano la viabilità.
A Misano Adriatico sara’ allestito un maxischermo per seguire la cerimonia funebre del grande pilota, poiché Coriano non può accogliere piu’ di 10.000 persone. Questa sera è in programma una veglia funebre nella cappella laterale della Chiesa di Santa Maria, dove è possibile lasciare messaggi per Marco, che poi verranno raccolti in un libro.
Valentino Rossi, storico amico di ‘Sic’ siederà a fianco la famiglia del ragazzo durante i funerali.
La fidanzata di Marco, Kate è straziata dal dolore, “Dimenticare non si può, posso solo conviverci con questo dolore. All’inizio credevo di non farcela ma in queste ore ho pensato di non poterci convivere con questo dolore, per me, per i genitori di Marco, ora sono quasi convinta di potercela fare” ha affermato in un’intervista a Matrix. “Oggi sono andata nella nostra casa, ho provato a dirgli che mi aveva detto che non ci saremmo mai lasciati, e invece si è sbagliato. Ci ho provato a dirglielo, e ho pensato che magari mi succede come in ‘Ghost’, lo avete visto il film? Penso che magari quando sarai pronto fai così… che mi dia un segnale per continuare…tutti dicono che sono giovane, ma non sono fortunata: ho ancora settant’anni davanti prima di raggiungerlo, è lunga”.
Riguardo l’incidente di domenica ha affermato “Quando ho visto che non aveva il casco ho capito che non c’era niente da fare, ho pregato e mi sono venute in mente le parole del suo capotecnico che gli aveva detto ‘non mollare mai’. Speravo che anche in quel momento lo stesse ascoltando ma invece non era così. Lui in ogni gara, se qualcuno si faceva male, diceva “e oh sono le corse, se non vuoi farti niente stai a casa”. E ora penso che vorrebbe che finissi quest’intervista dicendo “e oh sono le corse”.
Il papa’ di Marco ha deciso di spegnere le polemiche sui soccorsi del figlio, “Ero anch’io vicino ai barellieri quando Marco è stato soccorso. Mio figlio era già morto, la caduta della barella non ha cambiato la situazione”.
Lascia un commento