La missione Nato in Libia, “Unified Protector”, si concluderà il 31 ottobre. Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha affermato in un tweet che il Consiglio Atlantico di oggi ha confermato la decisione presa venerdi’ della scorsa settimana. ”Il nostro lavoro militare e’ finito – aggiunge Rasmussen -. Unified Protector e’ una delle operazioni di maggior successo nella storia della Nato”.
“Abbiamo rispettato pienamente lo storico mandato delle Nazioni Unite per proteggere la popolazione della Libia, di far rispettare la no-fly zone e l’embargo sulle armi” ha detto Rasmussen. “Naturalmente hanno ancora molto lavoro da fare, per costruire una nuova Libia fondata sulla riconciliazione, i diritti umani e lo stato di diritto. Una Libia democratica per tutto il suo popolo. Ma il mondo sta con loro. E la Nato è pronta ad aiutare, se necessario e richiesto, a riformare le istituzioni di sicurezza e difesa di cui tutte le democrazie hanno bisogno per restare libere e sicure”, ha concluso Rasmussen.
Nei giorni scorsi, il Cnt (Consiglio nazionale di transizione libico) aveva chiesto all’Alleanza di prorogare la fine della missione fino alla fine dell’anno. Il Qatar, mercoledì aveva annunciato la costituzione di una coalizione denominata Alleanza degli amici per il sostegno alla Libia, una “coalition of the willing” composta da 13 Paesi tra i quali Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e Italia con compiti di “addestramento militare, raccolta delle armi e integrazione degli ex insorti” ha dichiarato il Hamad ben Ali al-Attiya, alla testa delle forze amate qatarine, candidate a guidare l’operazione.
La conferma dall’Italia arriva dal ministro degli Esteri Franco Frattini che ha riferito che l’Italia sta “valutando la partecipazione a uno sforzo comune per la stabilizzazione del Paese” e ha definito “un fatto positivo” che l’iniziativa sia partita dal Qatar.
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