Scuole d’Abruzzo, Pezzopane: Siamo molto più che “indignados”

Siamo molto più che “indignados” per il cosiddetto piano di messa in sicurezza delle scuole abruzzesi. Quello che in sostanza destina alle scuole aquilane danneggiate dal terremoto solo le briciole, mentre i fondi vengono dirottati in altri istituti, che con la vicenda del sisma non hanno nulla a che fare. La trasmissione Report di ieri sera […]

Siamo molto più che “indignados” per il cosiddetto piano di messa in sicurezza delle scuole abruzzesi. Quello che in sostanza destina alle scuole aquilane danneggiate dal terremoto solo le briciole, mentre i fondi vengono dirottati in altri istituti, che con la vicenda del sisma non hanno nulla a che fare. La trasmissione Report di ieri sera ha fatto conoscere all’Italia intera la vicenda della discussa delibera, su cui da tempo chiediamo di fare chiarezza.

Certo una parte della classe politica non ha fatto fare all’Abruzzo una bella figura.

Sono state palesi le contraddizioni tra il rappresentante della  Regione Abruzzo e i sindaci intervistati dal giornalista di Rai 3. È evidente che per utilizzare quei fondi, così come più volte affermato da Chiodi e ieri in trasmissione dal suo capo di Gabinetto, Morgante, deve esserci un nesso di causalità tra l’intervento finanziato dalla delibera regionale e i danni del terremoto. Inoltre l’edificio deve essere destinato a scuola.

Si è visto chiaramente quello che il Comune dell’Aquila denunciò, all’indomani della delibera. Il nesso di causalità è assente per moltissimi edifici, e, a monte della delibera, non c’è stato un controllo sulla destinazione dell’edificio a uso scolastico.

Da parte nostra continuiamo a ribadire quello che abbiamo sempre chiesto. Trasparenza. È per questo che il Comune dell’Aquila, visto la vergognosa e ingiusta penalizzazione subìta, fa ufficialmente richiesta di accesso agli atti. Vogliamo che ci sia una verifica a monte della delibera, sui progetti e sulle schede presentate. Chiediamo inoltre che il nesso di causalità sia evidenziato non da una perizia di parte, ma da tecnici super-partes, così come è avvenuto per tutti gli immobili dei singoli cittadini, che certamente non si sono detti da soli se i danni della propria abitazione fossero conseguenza del sisma o meno.

È evidente il conflitto di interessi tra Chiodi Presidente della Regione e Chiodi Commissario per la ricostruzione. Non riuscendo a trovare risorse per la messa in sicurezza delle scuole da altre fonti di finanziamento, fa man bassa dei soldi per la ricostruzione, finalizzandoli a scopi diversi.

Il disegno di Chiodi, d’altronde, è stato chiaro fin da quando, all’indomani delle conferenza stampa in cui denunciavamo queste aberrazioni, Chiodi rispondeva che L’Aquila aveva avuto già i MUSP.

Motivazioni serie, mancanza di chiarezza e gravissima penalizzazione per le esigenze della ricostruzione delle scuole aquilane, ci hanno indotto a metà ottobre a non andare a Palazzo Chigi a fare da claque alla firma con Chiodi e Letta del Protocollo per il Piano sulle scuole d’Abruzzo.

Adesso i partiti e le forze politiche in Parlamento e in Consiglio Regionale facciano la loro parte attraverso tutti gli organismi e gli strumenti di controllo, per riportare trasparenza a questa operazione piena di ombre e soprattutto per rivolgere i fondi alle giuste finalità di ricostruzione delle scuole dell’Aquila, dei comuni del cratere sismico, dove effettivamente ci sono stati i danni del terremoto del 6 aprile.

Stefania Pezzopane

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