Ieri la Borsa di Milano è sprofondata nel baratro del 7 per cento e lo spread Bund-Btp a 454 punti.Quello accaduto il giorno d’Ognissanti suona come una marcia funebre. Per la spietatezza dei mercati si è registrato il giorno più nero della moneta unica e dell’Ue.
L’annuncio a sorpresa del premier greco Geroge Papandreou di voler sottoporre a referendum il piano di salvataggio (e di austerity) da 130 miliardi di euro alla consultazione popolare, ha gettato nello sconforto le borse europee che hanno lasciato sul terreno 4 – 5 punti percentuali. Il presidente dell’eurogruppo, Jean Claude Junker, non ha usato un giro di parole per affermare che se i greci diranno “No” nel referendum di gennaio, la Grecia andrà in bancarotta, con ripercussioni pesantissime su tutti gli altri membri.
Sostegno unanime di tutti i ministri al primo ministro greco, George Papandreou, sulla decisione di indire un referendum popoplare sul piano di aiuti dell’eurozona.
In Italia in bilico sui mercati. Oggi tutti i listini europei cominciano la giornata in positivo, cercando di rialzare la testa. Indici in crescita dell’1% a Piazza Affari.
All’attenzione del governo Berlusconi “misure shock”con un “maxiemendamento alla legge di stabilità, che deve essere approvata entro il 15 novembre dal Senato e poi immediatamente dopo dalla Camera, una parte dei provvedimenti indicati con date e scandenze nella lettera all’Ue saranno anticipati e inseriti all’interno della stessa legge di stabilità”. Lo ha detto il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi (Pdl), a Ballarò.
Napolitano, “dinanzi all’ulteriore aggravarsi della posizione italiana nei mercati finanziari”, ha chiesto al governo di mostrarsi all’altezza della situazione attuando subito, senza ulteriori indugi, gli impegni presi nella celebre lettera consegnata da Berlusconi alle autorità europee . Il Presidente della Repubblica è stato chiarissimo: il tempo sta per scadere, le misure devono arrivare in fretta, in tempi rapidissimi. Si parla di patrimoniale, di prelievo forzoso, di dismissioni di immobili e di partecipazioni e di condoni. Si potrebbe ricorrere anche al “tesoretto” da otto miliardi di euro dei fondi strutturali europei in scadenza a dicembre. Si confermano il credito di imposta per le imprese che assumono e investono, come anche la liberalizzazione dei servizi pubblici locali e delle professioni, le pensioni a 67 anni e la defiscalizzazioni per le grandi opere.
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