Le notizie sulle spese folli del Ministro La Russa, per le Maserati e per le pulizie a casa dei generali hanno lasciato l’amaro in bocca anche a molti militanti pidiellini. Infatti sono stati loro i primi a indignarsi, e forse non tanto per gli importi delle blindatissime auto di lusso o per l’esorbitante cifra che l’amministrazione e disposta a pagare per pulire, cucinare e svuotare i secchi della spazzatura a casa di 9 generali titolari di alloggio di alta rappresentanza, ma per le ridicole scuse che lo stesso ministro e i vertici della Difesa hanno cercato di propinare all’opinione pubblica per tacitare la crescente indignazione popolare.
Oggi il ministro, forse preso dallo sconforto di non sapere più da dove arriverà la prossima bordata che metterà in luce i vizzi e i lussi della casta, che coccola e protegge, ha voluto additare come “rigurgito anti-militarista” quelli che gli controllano la spesa: cioè, sicuramente noi del Pdm e tutti quei cittadini che si sono legittimamente indignati difronte a simili sperperi di denaro, che in questo periodo di crisi appaiono ancora di più da “irresponsabili”.
Prossimamente scopriremo che i costi per i festeggiamenti del 4 novembre, celebrazioni che sinceramente non interessano neanche ai militari perché non solo non hanno nulla da festeggiare, ma per loro si tratta solo di altro lavoro straordinario e non retribuito, saranno stati di solo di un paio di milioni di euro. Lo scorso anno queste manfrine ci sono costate 2.400.000 euro e hanno impegnato migliaia di uomini e donne in divisa; tutto questo solo per garantire al narcisista di turno di poter fare la sua “passerella” e magari sparasi due pose per i flash della stampa di regime.
“Venghino signori e signore. Comincia la festa, tanto paga Pantalone!!!”. E allora voglio lanciarvi un invito provocatorio: perché non disertare queste manifestazioni in tutte le città d’Italia e appendere un drappo nero alle finestre in segno di rispetto per tutti i militari?
Se domani in ogni città d’Italia, ci rarà almeno un cittadino che avrà esposto alla finestra o sul balcone delle sua casa un drappo nero, il messaggio sarà arrivato a destinazione e i militari sapranno che c’è ancora qualcuno che rispetta l’istituzione e i loro sacrifici e che non condivide lo spreco che rappresentano le fanfare e gli inutili spettacoli voluti dal Ministro La Russa.”
Luca Marco Comellini
Segretario del Partito per la tutela dei Diritti di Militari e Forze di polizia (Pdm)
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