Giulianova ospita “Per non dimenticare…”

Tutto pronto a Giulianova per festeggiare degnamente i 150 anni dell’Unità d’Italia, con una grande manifestazione che partirà domenica 6 novembre e si concluderà domenica 20 novembre. La Municipalità giuliese, a seguito delle manifestazioni relative ai festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia, in collaborazione con il Circolo Filatelico Numismatico Rosetano, l’Associazione Nazionale Superstiti Reduci e Famiglie Caduti Divisione Acqui, con Giulianova Patrimonio, con l’associazione […]

Tutto pronto a Giulianova per festeggiare degnamente i 150 anni dell’Unità d’Italia, con una grande manifestazione che partirà
domenica 6 novembre e si concluderà domenica 20 novembre. La Municipalità giuliese, a seguito delle manifestazioni relative ai festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia, in collaborazione con il Circolo Filatelico Numismatico Rosetano, l’Associazione Nazionale Superstiti Reduci e Famiglie Caduti Divisione Acqui, con Giulianova Patrimonio, con l’associazione d’Armi e Corpi Sanitari di Giulianova, con l’Associazione Culturale Terra e Mare e con il patrocinio della Provincia di Teramo, organizzano nei giorni dal 6 al 20 novembre prossimi, presso il Centro Congressi Palazzo Kursaal, la manifestazione dal titolo “Per non dimenticare…”.

La stessa manifestazione prevede tre Mostre, la prima quella fotografico/documentaria dal titolo “I giorni di Cefalonia e Corfù. La scelta della Divisione Acqui e la resistenza dei militari italiani al nazismo“. La seconda è una mostra basata sulla storia postale filatelica dal titolo “La Divisione Acqui e la Posta (1940-1943)”. La terza è invece una mostra libraria con testi e volumi esposti che riguardano la guerra dell’Egeo, in particolare riferimento agli scritti che parlano dell’eccidio di Cefalonia ed ha il titolo di: “I libri raccontano l’eccidio di Cefalonia”. La prima mostra si avvale di una cospicua parte di materiali curati da Orazio Pavignani, presidente della Sezione di Bologna e Ferrara dell’Associazione nazionale superstiti, reduci e famiglie caduti Divisione Acqui. Di quella mostra sono qui stati proposti i pannelli che riguardano le vicende del nostro esercito a Cefalonia e Corfù, dal momento dell’occupazione nazifascista all’epilogo del settembre ’43, consentendo così un importante inquadramento storico e geografico che aiuta a ricomporre i contorni complessivi di quei fatti.

 

La seconda parte dell’esposizione riproduce invece alcuni documenti originali: fotografie, lettere, oggetti e diari conservati dalle famiglie veneziane, che ci consentono di ricostruire la vita quotidiana di alcuni militari veneti sull’isola ionica nei mesi immediatamente precedenti il settembre ’43. Il fervore delle numerose iniziative culturali e di ricerca portate avanti delle varie Associazioni, così come le ultime doverose manifestazioni di recupero della memoria da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, hanno fatto sì che un episodio oscuro e dimenticato del passato conflitto mondiale sia stato riportato alla luce tributando ai martiri di allora il giusto valore quale simbolo per le generazioni future. La seconda mostra fa parte della collezione del Generale dr. Renato Capuano.

 

L’esposizione illustra le vicende storico-postali nell’ambito della 33^ Divisione di fanteria da montagna Acqui, nel corso del secondo conflitto mondiale. I documenti postali abbracciano il periodo che va dall’anno 1940 al settembre 1943. Nei primi mesi dell’occupazione delle Isole Jonie, furono introdotti francobolli e cartoline postali italiane con la sovrastampa “Isole Jonie”. Questi valori furono utilizzati in diverse circostanze e per svariati usi: civili; militari; affrancature miste; per l’interno della Grecia; per la madrepatria, l’Italia. Le autorità militari italiane di occupazione disposero, inoltre, anche la soprastampa di valori postali greci, che fu eseguita in ordine sparso sia per le date sia per le modalità pratiche della soprastampa stessa.

 

La terza mostra, quella dedicata ai libri scritti e stampati per ricordare e approfondire la vicenda di Cefalonia, fa parte della collezione privata del collezionista di storia della 2^ Guerra Mondiale, Giuseppe Pollice. Sono in mostra a Giulianova, all’interno del palazzo Kursaal, i volumi stampati in questi anni sulla guerra delle isole Jonie a partire dal primo ormai introvabile libro scritto nel 1945 e si arriva fino all’ultimo libro scritto quest’anno ad ottobre. L’inaugurazione della manifestazione e relative mostre avverrà domenica 6 novembre alle ore 9,30, in concomitanza con l’apertura, al Centro Congressi Palazzo Kursaal di Giulianova al Lungomare Zara, di uno sportello filatelico, richiesto alle Poste Italiane Filatelia, dal comitato organizzativo della manifestazione. Nello sportello i partecipanti potranno obliterare grazie ad un annullo postale speciale, realizzato appunto per la manifestazione, tutta la corrispondenza in partenza. Inoltre sempre allo stesso sportello l’organizzazione della manifestazione, offre ai presenti due cartoline ideate e stampate che riproducono la prima uno scorcio, ripreso da un dipinto, dell’isola di Cefalonia visto dall’artista Giorgio Mattioli, mentre la seconda mostra la bandiera italiana e quella greca con sopra la scritta della manifestazione impressa sopra i confini dell’isola di Cefalonia.

 

La manifestazione prevede inoltre il coinvolgimento dell’Università degli studi di Teramo, del Liceo Scientifico Marie Curie di Giulianova, oltre a tre giornate dedicate a convegni sempre ispirati a fatti ed episodi della seconda guerra  mondiale. Sempre nell’ambito della manifestazione sono state coinvolte e invitate a Giulianova alcune tra le più alte cariche militari presenti nella provincia di Teramo a rappresentare l’Esercito, Guardia di Finanza, Carabinieri, Marina Militare, Ordinariato Militare e il Corpo Militare della Croce Rossa Italiana. Nell’ambito della manifestazione è stato indetto uno studio sul periodo di guerra che si intende ricordare, curato dal Liceo Scientifico Marie Curie di Giulianova, esteso agli Istituti Superiori delle città teramane che hanno avuto un soldato caduto nell’eccidio di Cefalonia. Le città coinvolte nel progetto sono oltre a Giulianova, quelle di Mosciano Sant’Angelo, Nereto, Sant’Egidio alla Vibrata, Silvi e Teramo.

Anche i sindaci Orazio Di Marcello (Mosciano), Stefano Minora (Nereto), Rando Angelini (S. Egidio), Gaetano Vallescura (Silvi) e Maurizio Brucchi (Teramo), sono stati invitati a presenziare e a ritirare una riproduzione a tiratura limitata del dipinto “La Casetta Rossa” opera del maestro Giorgio Mattioli, che l’ha realizzata appositamente per la manifestazione Le Mostre e i convegni previsti a Giulianova spiaggia, si svolgeranno all’interno dei locali del Centro Congressi Palazzo Kursaal, che resterà aperto tutti i giorni dal 6 al 20 novembre 2011, mentre i convegni si svolgeranno nelle tre domeniche comprese nel periodo e precisamente nelle mattine del 6, 13, e 20 novembre 2011.

Luciano Di Giulio

 

Una risposta a “Giulianova ospita “Per non dimenticare…””

  1. Massimo Filippini ha detto:

    Come ORFANO del. magg. Federico Filippini fucilato a Cefalonia dai tedeschi il 25/9!943 non posso che gioire per le celebrazioni in onore dei MARTIRI DI CEFALONIA che si terranno a Sulmona benchè non sia stato invitato a parteciparvi come ritengo sarebbe stato preciso dovere di chi le ha programmate. Ma non fa niente: l’essenziale è che ai ‘veri’ Martiri di Cefalonia sia reso omaggio e di ciò sono più che certo anche se nutro una non piccola riserva sulla Mostra che le accompagnerà.
    Essa infatti è imperniata su una “SCELTA” della div. Acqui di cui non condivido i motivi che hanno ispirato il curatore della stessa Orazio Pavignani il quale -beato lui- non è Orfano come lo scrivente e ciononostante grazie all’Associazione ‘Acqui’ pretende di dettare legge su un fatto che non gli appartiene.
    Costui infatti pochi anni orsono mi scrisse per avere lumi sui fatti di Cefalonia di cui onestamente mi confessò (come da email che conservo) di saperne poco o niente e malgrado ciò deve aver seguito un corso accelerato che lo ha portato a divenire oggi un ‘guru’ in materia al punto di curare addirittura una Mostra basata sulla SCELTA (!) della Div. Acqui.
    Ciò consegue evidentemente alla sua brillante ascesa nell’Ass. Acqui i cui vertici nazionali e locali sono -per dirla in termini comprensibili- ‘spostati’ sulla versione ‘resistenziale’ dei fatti propria della storiografia di Sinistra con conseguente esclusione di chi pur essendo Orfano di un Ufficiale FUCILATO DAI TEDESCHI a Cefalonia ed un ricercatore da una vita sui fatti – come lo scrivente- non ne condivide però la ricostruzione e soprattutto l’impostazione che si vuol dare ad essi mescolando una vicenda prettamente militare -dovuta all’obbedienza ad un ORDINE SUPERIORE- a motivi tipici della Resistenza intesa in senso ideologico con essa poco o nulla aventi a che fare.
    Come si possa infatti definire frutto di una SCELTA della Divisione un episodio dovuto a ben due ORDINI DI RESISTERE inviati dal Comando Supremo al gen. Gandin -Comandante della Div. Acqui- di cui il secondo diceva “n. 1029 C. S. Comando Supremo Comunicate at generale Gandin che deve resistere con le armi at intimazione tedesca di disarmo a Cefalonia Corfù et altre isole” lo dovrebbe spiegare il ‘neo’ esperto di Cefalonia Pavignani che invece accenna di sfuggita a detto ORDINE sottolineando al contrario l’importanza ‘decisiva’ della “terribile scelta fatta dagli uomini della Divisione Acqui” in cui addirittura ” si possono riconoscere le radici profonde della nostra democrazia”.
    Oltretutto dal punto di vista lessicale “scegliere” significa “optare” per una delle soluzioni che si prospettano e ciò non è il caso del gen. Gandin cui fu solo ORDINATO DI COMBATTERE per di più senza che il Comando Supremo avesse dichiarato guerra ai tedeschi con la conseguenza che i nostri soldati vennero trattati come partigiani o franchi tiratori dall’ex alleato che infierì FORTUNATAMENTE in misura assai inferiore su di essi come è documentato nel mio ultimo libro (che Pavignani ha letto…) “I Caduti di Cefalonia: fine di un Mito” e si ‘limitò’ -se così può dirsi riguardo ad un’infamia- a FUCILARE per rappresaglia gli Ufficiali TRA CUI MIO PADRE considerandoli Capi e sobillatori di partigiani, non attuando i draconiani ordini iniziali ricevuti da Hitler.
    I Caduti furono pertanto circa 1300 nei combattimenti e circa 3-400 dopo la resa di cui 136 ufficiali fucilati a Capo S. Teodoro il 24 e 25 settembre. Quanto sopra ultimamente ha avuto un ulteriore riscontro nei dati dell’Ufficio ALBO D’ORO del Min. Difesa che quantificano i nostri militari DECEDUTI a Cefalonia in 1.639 (Milleseicentotrentaove) ed è addirittura certificato dalla CTU (Consulenza Tecnica d’Ufficio) del dr, Carlo Gentile allegata agli atti del Processo a carico dell’ex s. te. Ottmar Muhlhauser dinanzi il Trib. Militare di Roma iniziato il 5 maggio 2009 e dichiarato ‘estinto’ per la morte dell’imputato sopravvenuta nel luglio successivo. In detta CTU è chiaramente scritto a pag. 30 che le VITTIME in TOTALE furono circa 2.300 compresi i deceduti sotto i bombardamenti e nei combattimenti,
    Chi nutrisse dubbi può chiedere lumi alla Cancelleria di detto Tribunale in Viale Giulio Cesare a Roma e per quanto riguarda l’altra attestazione esistente all’Ufficio ALBO D’ORO può rivolgersi ad esso in via Sforza 5- 00184 ROMA.

    Per finire ritengo doveroso citare -a ulteriore smentita delle frottole ancora oggi ripetute- l’affermazione del ben noto prof. G. Rochat il quale disse che “i 9 o 10000 morti sono cifre buttate a caso da gente che non ha senso storico e somma tutte le cifre come ad esempio quelle dei morti in mare per annegamento o per altre cause ma comunque NON A CEFALONIA” in un’intervista resa al giornalista Roberto Beretta dell’AVVENIRE il 5 luglio 2006 che sarebbe bene che il neo esperto Pavignani leggesse per evitare di sostenere posizioni antistoriche e ormai superate sulla vicenda come emerge ANCHE dai documenti esistenti presso l’Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore come la Relazione del .t. col. Picozzi che io ho portato alla luce e che i sostenitori dello STERMINIO TOTALE DELLA DIV. ACQUI -alla Pavignani e soci- si ostinano a voler ignorare con l’inevitabile conseguenza che qualcuno potrebbe -in un futuro più o meno prossimo- tacciarli di essere non solo ignoranti ma soprattutto consapevoli mentitori sulla vicenda.

    Ringrazio ed invio distinti saluti
    avv. Massimo Filippini
    Orfano del Magg. Federico Filippini FUCILATO a Cefalonia

    Autore di :
    ‘La vera storia dell’eccidio di cefalonia’ 1998 e 2001;
    ‘La Tragedia di Cefalonia. Una verità scomoda.’ 2004
    ‘I Caduti di Cefalonia: fine di un Mito’ 2006

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