Si prospetta una settimana di grande mobilitazione e infervorata polemica per la città dell’Aquila per protestare contro la mancata decisione del Governo di sospensione delle tasse ai cittadini. A seguito dell’annuncio dell’assenza di provvedimenti specifici contenuti nel maxi emendamento che verrà firmato entro giovedì, il Sindaco Massimo Cialente ha indetto oggi pomeriggio un’adunanza collettiva in cui erano presenti la classe dirigenziale, tutte le sigle sindacali e tutte le organizzazioni imprenditoriali. “All’unanimità si è proclamato lo stato di mobilitazione” ha dichiarato il Sindaco in conferenza stampa, fissando gli appuntamenti decisivi per salvare le sorti della città.
Questa sera ci sarà un incontro col Governo per avere una risposta definitiva; per lunedì mattina, invece, sarà fissato l’incontro tra i sindaci e amministratori del cratere per il consolidamento della solidarietà.
Martedì alle ore 15.30, in occasione del Consiglio Regionale, sono invitati tutti gli aquilani e le aquilane a presenziare dinanzi alla sede della Regione, alla Villa Comunale. Sempre martedì il sindaco ha chiesto alle chiese di tutto il cratere di suonare le campane, come in passato si faceva per i momenti di gravissimo pericolo. Venerdì sarà chiesto agli studenti di non andare a scuola: “chiediamo ai genitori, laddove possibile, di non mandare a scuola neanche i bambini più piccoli per la giornata di giovedì. Ci rendiamo conto della gravità di tale affermazione ma la situazione è disperata”. Anche ai commercianti è stata chiesta per il giorno 11 la chiusura delle attività.
La mobilitazione culminerà venerdì 11 alle 15.30 nella manifestazione cittadina in cui il Sindaco sottolinea la necessaria presenza di tutti i cittadini.
E’ stata invocata la voce delle testate giornalistiche nazionali per denunciare lo stato in cui versa la città, assolvendo a quella funzione di denuncia proprio del giornalismo.
Durante la conferenza è stato chiesto al Sindaco di commentare la dichiarazione di Chiodi di lasciare l’incarico di Commissario alla ricostruzione laddove il Governo non cambiasse decisione: “Apprezzo la scelta di Chiodi”- e ha continuato- “sono state date rassicurazioni di facciata, si sarebbe dovuto parlare della gravissima situazione in cui versa la città anche se per il paese questo è un momento di crisi.”
La città è sospesa da due anni. Non è partita la ricostruzione pesante, non si è fatto nulla per il rilancio economico e sociale nonostante sia stata creata una legge appositamente. Adesso arriva questo colpo mortale all’economia: 300 imprese sono a rischio. I commercianti, i cassintegrati, le imprese stanno vivendo un incubo”
Elisa Giandomenico
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