Per “il diritto allo studio” e per riproporre ancora il problema “dell’edilizia scolastica”, flash mob in 43 citta. Quasi un anticipazione di quello che succedera’ il 17 novembre, Giornata internazionale per il diritto allo studio, in tutto il Paese gli studenti sono scesi in piazza con diverse iniziative: da Rete degli studenti a Unione degli universitari, fino ad Avanguardia studentesca. Davanti alle scuole di tutto il Paese gia’ stamattina gli studenti hanno fatto azioni dimostrative per far vedere all’esterno “quello che viviamo ogni giorno nelle nostre scuole: soffitti che crollano, palestre chiuse o inagibili, laboratori vecchi o inesistenti, edifici che non rispettano le norme di sicurezza, in cui non esistono impianti di riscaldamento”. Una situazione che i manifestanti definoscono “insostenibile” e che si protrae ormai da anni “e per cui niente e’ stato fatto, nessun finanziamento ne’ per la messa in sicurezza ne’ per l’ammodernamento degli edifici, nessun piano per capire quali interventi vanno fatti immediatamente, una situazione in stallo che rende le scuole invivibili e che mette a rischio la nostra sicurezza ogni giorno”.
Spiegano le associazioni studentesche: “Anche il tema del diritto allo studio e’ protagonista della protesta di oggi, proprio perche’ questo governo, che speriamo sia veramente arrivato al capolinea perche’ in tre anni e’ riuscito a distruggere le scuole, le universita’ e il nostro futuro, non ha fatto altro tagliare all’istruzione pubblica sempre piu’ fondi per far cassa, negando l’accesso al sapere a sempre piu’ studenti che andranno ad ingrossare le fila della disoccupazione giovanile”. Gli studenti sostengono che “queste iniziative oggi vogliono anche chiedere le dimissioni definitive del governo Berlusconi, che nell’affondare porti con se’ il peggior ministro dell’Istruzione della storia della nostra Repubblica, per preparare la grande giornata di mobilitazione internazionale studentesca del 17 novembre che in Italia vogliamo diventi anche la giornata della rivalsa del nostro Paese, per continuare il percorso della scuola e dell’universita’ che vogliamo e per costruire il futuro che vogliamo, fatto da un mondo all’altezza dei sogni che abbiamo”.
Iniziative quindi in tutto il Paese. Ovunque assemblee pubbliche, volantinaggi, flash mob, a Belluno come a Treviso, o come a Verona, in piazza Bra dove gli studenti hanno parlato di “residenze universitarie ed edilizia scolastica”. Sempre per quanto riguarda il Veneto, la Rete degli Studenti Medi e l’Unione degli Universitari locali, hanno annunciato che domani alle ore 15.30 saranno “auditi dalla prima commissione consiliare del Consiglio regionale presso palazzo Ferro Fini riguardo le tematiche del diritto allo studio. ‘Ci preoccupa molta la situazione dell’edilizia scolastica del Veneto, a maggior ragione dopo i recenti avvenimenti al Liceo Giorgione di Castelfranco, dal quale alcune decine di studenti sono state costrette a spostarsi presso le vicine scuole medie del comune dopo la comparsa di alcune crepe che sembra possano compromettere l’agibilita’ della struttura’ dichiarono i rappresentanti della Rete”.
Manifestazioni anche a Parma, Reggio Emilia e a Bologna, dove i partecipanti al flash mob hanno indossato caschetti gialli e hanno utilizzato nastri da cantiere bianchi e rossi. Sit-in e volantinaggi ad Ancona, Fano, Ascoli, assemblee in Toscana, a Grosseto e Lucca. A L’Aquila assemblea degli studenti presso l’ex casa Campomizzi, parte della Caserma Pasquali. Nel Lazio flash mob a Roma, stazione Termini, da parte della Federazione degli studenti, mentre in provincia di Frosinone c’e’ stata una manifestazione alla stazione di Sora. Flash mob, ma non solo, anche in Basilicata, Puglia, Sicilia.
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