L’Aquila, manifestazione contro Equitalia: cittadini strozzati dal debito

Il comitato 3 e 32 ha tenuto stamattina un presidio fuori la sede di Equitalia, presso Via Strinella all’Aquila, per protestare contro un indebitamento diffuso e una crisi economica che affligge il territorio del cratere più di qualsiasi altra zona del nostro Paese. “Il significato della manifestazione è legato alla crisi che vive il nostro […]

Il comitato 3 e 32 ha tenuto stamattina un presidio fuori la sede di Equitalia, presso Via Strinella all’Aquila, per protestare contro un indebitamento diffuso e una crisi economica che affligge il territorio del cratere più di qualsiasi altra zona del nostro Paese. “Il significato della manifestazione è legato alla crisi che vive il nostro territorio, epicentro della crisi che viviamo a livello nazionale”, afferma uno dei membri del comitato.

L’Aquila, che risente da più di due anni dei disastrosi risvolti economici e sociali provocati dal sisma, rischia di dover affrontare una restituzione del 100% delle tasse in un’unica soluzione. Attualmente il Commissario per la Ricostruzione nonché Presidente della Regione Gianni Chiodi è riuscito ad ottenere soltanto una proroga di un mese per il pagamento delle tasse, proroga che non prevede un abbattimento del 60% né tantomeno una rateizzazione nel versamento delle tasse, provvedimenti questi, ordinariamente concessi a quei territori che in passato hanno subito eventi sismici.

 

Equitalia è il simbolo di uno “strozzinaggio legale”, si legge nei volantini distribuiti dai membri del comitato lungo Via Strinella.

Equitalia è la società pubblica incaricata dell’esercizio di riscossione nazionale dei tributi e contributi: quando non si paga una multa, un’imposta, una tassa o un contributo, gli enti impositori (Comune, Agenzia delle Entrate, Inps, Inail…) dopo un primo avviso, incaricano della riscossione Equitalia S.p.a. La società notifica al cittadino moroso una cartella esattoriale e se il pagamento non avviene entro 60 giorni, la società può avvalersi di azioni esecutive, come :ipoteca, pignoramento dello stipendio o della pensione, blocco del conto corrente.

L’Aquila e il territorio sono al collasso; aumenta la precarietà, la cassaintegrazione se non ci saranno misure immediate la città ed il territorio sono destinate a morte certa.

 

Le accuse del Comitato non vengono indirizzate soltanto alle istituzioni nazionali ma anche a quelle locali. “Dopo più di 2 anni – si legge in uno dei comunicati della manifestazione – né il Governo, né gli enti locali sono stati in grado di realizzare un’anagrafe del danno che consenta di mettere in relazione le politiche di sostegno alle necessità concrete attraverso una scala di microzonazione del danno sociale, differenziando la popolazione realmente bisognosa da chi, non avendo subito danni- prosegue la nota – da tempo beneficia indebitamente di vari vantaggi economici. E così pagano e subiscono sempre gli stessi”. 3 e 32 non si fida delle affermazioni della classe dirigente locale: “che da un lato indossa i panni dei contestatori, dei capipopolo invece il giorno dopo stringe la mano a Gianni Letta e a Gianni Chiodi fingendo di non vedere le speculazioni, gli scippi e l’affarismo che è stato portato avanti in questo territorio”, come già denunciato durante la manifestazione di ieri pomeriggio alla Villa Comunale dell’Aquila, a cui hanno partecipato il Sindaco Massimo Cialente e i Sindaci della zona del Cratere.

Elisa Giandomenico

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *