Oggi a Roma arrivano gli “ispettori” comunitari, insieme a loro ci saranno anche esperti Bce. Il capomissione della missione Ue a Roma é il vicedirettore generale dei servizi affari economici, il belga Servaas Deroose.
Per diversi giorni i tecnici di Bruxelles e Francoforte si intratterranno a Roma e avranno incontri soprattutto con il Tesoro e le altre istituzioni e ministeri coinvolti nell’attuazione delle misure di consolidamento del bilancio e di riforma strutturale a cominciare dal ministero del lavoro. Il governo ha tempo fino a venerdì per rispondere al questionario dettagliatissimo sulle misure, che chiede anche “sforzi aggiuntivi” considerando ormai irraggiungibile il pareggio di bilancio nel 2013. E le risposte dovranno arrivare, anche se il governo dovesse cambiare, perché quello che ora importa alla Ue è che l’Italia “esca dall’impasse politica” e ridia fiducia ai mercati. Il commissario agli Affari economici Olli Rehn al termine dell’Ecofin, ha detto: “ Le risposte sulle misure da attuare in Italia ci devono arrivare il prima possibile, con questo governo o con un altro”.
Il Paese che è sotto la forte pressione dei mercati, “gli spread preoccupano molto” e occorre ristabilire la fiducia per non mettere a rischio la crescita. “Saranno necessarie misure aggiuntive per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Italia in materia di finanza pubblica per il 2012 e il 2013”, si legge nel questionario inviato da Bruxelles a Roma venerdì scorso. Bruxelles, consapevole della difficoltà del Paese, ha già pronte le mosse successive per non lasciare all’Italia alcun margine per divagare. La missione Ue-Bce “sarà solo il primo passo” della sorveglianza sull’Italia, ha avvertito Rehn .
Secondo fonti comunitarie, una “vera anomalia”, perché all’Italia che non è sotto programma di assistenza, viene però riservato lo stesso trattamento di Grecia, Irlanda e Portogallo, ovvero una sorveglianza strettissima. Ma per Rehn non c’é nessuna anomalia, solo una novità: “L’Europa sta testando sull’Italia i poteri della nuova governance economica rafforzata”, che costringe i Paesi a fare fino in fondo la loro parte sul risanamento dei conti.
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