I mercati non arrestano la nuova corsa, situazione italiana seria

Il segno dello spread ha continuato a salire e non ha arrestato la sua nuova corsa, pertanto la corsa dei giorni scorsi non era imputabile a Silvio Berlusconi.Lo spread tra Btp e Bund decennali sembra stabilizzarsi in area 520 punti, con il rendimento del 10 italiano al 6,98%., cioè una situazione di pre-default. Forte pressione sul […]

Il segno dello spread ha continuato a salire e non ha arrestato la sua nuova corsa, pertanto la corsa dei giorni scorsi non era imputabile a Silvio Berlusconi.Lo spread tra Btp e Bund decennali sembra stabilizzarsi in area 520 punti, con il rendimento del 10 italiano al 6,98%., cioè una situazione di pre-default. Forte pressione sul differenziale tra gli Oat della Francia e il Bund che si allarga a 190 punti. Lo spread del Belgio ha ormai superato i 300 punti (331) e quello della Spagna è a quota 450.

Mario Monti sembra ormai ad un passo dal formare il suo esecutivo. Via libera di PD e Pdl, il presidente del Consiglio incaricato ha ottenuto l’appoggio della quasi totalità dei partiti politici presenti in parlamento, ad eccezione della Lega Nord. Unico nodo da sciogliere quello della presenza di politici nell’esecutivo. Questione che si tinge anche di giallo: dopo che fonti parlamentari del Pd hanno dato via libera alla presenza di Gianni Letta e Giuliano Amato nel governo.

 I politici dunque invece di favorire una rapida soluzione alla crisi di governo, mettono paletti e creano ostacoli. I mercati ragionano di numeri. La manovra che segue sarà ancora più enorme e ricade sempre su più persone ed imprese.

Peter Bofinger, uno dei ‘saggi’ consulenti del cancelliere tedesco Angela Merkel, in un’intervista a Bloomberg Television, ha detto: la situazione del debito italiana “sta diventando davvero seria, credo che ci stiamo avvicinando ad una sorta di crisi sistemica che ricorda il 2008- secondo Bofinger mentre nel 2008 – i titolari dei depositi avevano paura dei depositi”, oggi “gli investitori delle banche hanno paura dei titoli di Stato” nel portafoglio delle banche. Una situazione che “si riflette nel rialzo dei rendimenti, un circolo vizioso che deve essere fermato al più presto”. “Credo – prosegue Bofinger – che l’Italia abbia bisogno di poter pagare tassi del 4%, non l’attuale 7%. Ecco perché serve uno sforzo. Il nostro consiglio, ieri, ha fatto la proposta di una garanzia illimitata dei Paesi dell’area euro per il debito italiano”. Bofinger chiede anche che la Banca centrale europea faccia da “ultimo argine” sulla crisi dei titoli di Stato, intervenendo decisamente con acquisti massicci se la politica fallisce. 

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