Oggi, martedì 15 Novembre ore 16.00, presso Università per la Terza Età L’Aquila ITIS, Via Acquasanta – L’Aquila, si terrà l’incontro dal titolo “Farmaci Equivalenti. Diamo una risposta alle tue domande”.
“L’iniziativa – spiega il Dott. Claudio Mazza, Specialista di Teva Italia, promotrice della campagna di sensibilizzazione – nasce dall’esigenza di dare una corretta informazione sui farmaci equivalenti, affinché ciascun cittadino possa avvicinarsi con maggiore fiducia al loro utilizzo, garantendosi, a parità di sicurezza ed efficacia, un sensibile risparmio”.
L’incontro rientra in un progetto che partito agli inizi del 2011, si articola in molteplici iniziative operanti a diversi livelli su tutto il territorio nazionale. La campagna oltre all’organizzazione di eventi prevede la distribuzione di materiale informativo presso gli studi medici e le farmacie affinché tutto il sistema sanitario sia garante di un’informazione esaustiva ed adeguata alle esigenze dei cittadini.
L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) definisce “medicinali equivalenti” i farmaci che hanno il medesimo principio attivo di farmaci già in commercio, di cui è scaduto il brevetto, e le stesse caratteristiche farmacologiche. Ciò significa che i farmaci equivalenti hanno la stessa valenza qualitativa e devono rispondere agli stessi criteri di efficacia e sicurezza del farmaco “di riferimento” (così viene definito il medicinale originale). E’ l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) che garantisce al cittadino l’equivalenza terapeutica tra specialità generica e specialità corrispondente.
La differenza di prezzo tra i medicinali equivalenti e quelli di riferimento ( lo scarto è di circa il 20% in meno se si acquistano gli equivalenti) è legata alla questione della scadenza del brevetto. Un farmaco nasce infatti da diversi anni di ricerca e notevoli investimenti; solo l’azienda che ha messo a punto il nuovo farmaco può commercializzarlo con un brevetto stabilito dalla legge. Alla scadenza di tale brevetto altre aziende possono produrre il farmaco e, non avendo investito in ricerca, possono offrirlo ad un prezzo inferiore.
La maggior parte dei Paesi europei ha sposato la causa dei farmaci equivalenti: la media europea della distribuzione dei farmaci equivalenti ammonta al 50% – 70% ; evidente l’immaturità del mercato italiano degli equivalenti che copre il solo 10%. Questo significa che la maggior parte delle aziende di farmaci generici non possono ancora contare su grandi volumi di produzione, un aspetto fondamentale per sostenere radicali riduzioni dei listini dei propri farmaci. I cittadini potrebbero, dunque, usufruire di costi di acquisto dei farmaci equivalenti più bassi se solo fosse incentivato l’uso di tali farmaci così da incrementarne la produzione.
La situazione attuale che si verifica nel nostro Paese, va dunque a svantaggio della diffusione dei generici, che in realtà rappresentano un’occasione di risparmio per il Sistema Sanitario, soprattutto nel lungo termine. La spesa risparmiata potrebbe essere riversata in terapie costose, talvolta unica soluzione nella gravi.
Elisa Giandomenico
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