Renato Balduzzi e’ il nuovo ministro della Salute ed e’ un giurista esperto di Sanita’ oltre che presidente dell’Agenas, l’Agenzia per i servizi sanitari regionali. Balduzzi e’ nato a Voghera il 12 febbraio 1955, e’ coniugato con tre figli e residente ad Alessandria. E’ uno dei professori del governo Monti: e’ ordinario di diritto costituzionale alla Cattolica di Milano. È stato anche, si legge nel suo curriculum, professore ordinario di diritto costituzionale nell’Universita’ del Piemonte Orientale. Balduzzi non e’ nuovo al ministero della Salute: ha lavorato nell’ufficio legislativo del’ex ministro Rosy Bindi.
Ha svolto attivita’ di studio e consulenza giuridica in campo sanitario per conto delle Regioni Lombardia, Emilia-Romagna, Sardegna, Piemonte, Liguria e della Provincia autonoma di Trento. Tra il 2007 e il 2008 ha coordinato il ‘Libro bianco sui principi fondamentali del Servizio sanitario nazionale’, promosso dal ministero della salute. È attualmente componente della Commissione per la programmazione sanitaria del ministero della Salute e presidente del Nucleo di valutazione dell’Azienda ospedaliero-universitaria ‘Maggiore della Carita” di Novara. È presidente, dal 2007, dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ente pubblico nazionale di ricerca e supporto al Ministro della salute e alle Regioni nel campo della salute e dell’organizzazione sanitaria.
“Accetto con grande senso di responsabilita’”. Cosi’ il professor Renato Balduzzi, presidente dell’Agenas e neo ministro della Salute del governo Mario Monti, commenta la sua nomina. “Voglio sottolineare come sia rilevante la decisione di mantenere l’autonomia del dicastero della Salute- afferma Balduzzi- che ha sempre dimostrato di poter esercitare un ruolo decisivo nel conservare e promuovere il diritto alla salute tra gli obiettivi prioritari dell’azione politica e legislativa. Nella mia esperienza piu’ recente quale presidente dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ente terzo tra il governo e le regioni, ho potuto verificare come sia fondamentale, per raggiungere l’obiettivo di migliorare il servizio sanitario nazionale, coniugare l’autonomia delle scelte regionali con la necessaria coerenza di sistema”.
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