Mario Monti, premier e ministro ad interim dell’Economia, presenterà oggi il suo programma al Parlamento e toglierà il velo sulle misure in cantiere per placare la speculazione dei mercati, ma anche per rilanciare la crescita del Paese. Un’agenda dunque prevalentemente economica, almeno in questa prima delicatissima fase.
La lettera inviata quest’estate dalla Bce al governo in cui si chiedevano misure drastiche e impopolari sarebbe il punto di riferimento del programma economico del nuovo governo
Grande dunque l attesa per l’annuncio di quei “sacrifici ma con equità” ai quali Monti avrebbe fatto riferimento già negli incontri con le parti sociali. La manovra aggiuntiva, che si aggiungerebbe ai due decreti estivi e alla legge di stabilità, e che sarebbe necessaria per centrare il pareggio di bilancio nel 2013, potrebbe aggirarsi intorno ai 20-25 miliardi di euro e dovrebbe prevedere nuovi tagli alla spesa ma anche nuove entrate. Al momento sembrerebbe più probabile un ritorno dell’Ici rispetto alla patrimoniale.
Sono già annunciate misure contro i “privilegi. Poi le misure di rilancio, e il super-ministro allo Sviluppo e alle Infrastrutture, Corrado Passera, ha già annunciato le sue parole d’ordine: “sviluppo sostenibile e posti di lavoro”. La spinta alle liberalizzazioni e alla concorrenza dovrebbe essere quindi il cavallo di battaglia per la crescita.
Oggi al Senato e dopodomani alla Camera, il governo dovrebbe poter incassare la fiducia del Parlamento..
I mercati ieri sono rimasti impassibili: dopo una prima distensione verso il ribasso, il differenziale Bund-Btp è tornato sui 530 punti con i tassi di rendimento dei titoli decennali sulla soglia del 7 per cento. Ci sono però da considerare gli interventi di Manuel Barroso, presidente della Commissione Ue e le dichiarazioni del banchiere centrale del Regno Unito Mervyn King. Barroso è tornato sulla natura sistemica della crisi e su un rafforzamento della governance dell’Eurogruppo per salvare la moneta unica; King ha tagliato le previsioni di crescita e ha individuato nell’assenza di una soluzione credibile per il debito dell’Eurozona, la più grande minaccia per l’Europa interventi pesanti che hanno raffreddato gli investitori.
Avvio in calo per Piazza Affari anche questa mattina, con la crisi dei debiti sovrani che si conferma la peggiore preoccupazione dei mercati. In avvio il Ftse Mib cede lo 0,41% a 15.344 punti mentre il Ftse All Share lo 0,42% a 16.134 punti.
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