Toscana, un bambino su tre è sovrappeso

Un bambino toscano su tre è sovrappeso o obeso. E in molti casi i genitori non ne hanno neppure la percezione. A rivelarlo è l’indagine “Okkio alla salute”, condotta dalla regione su 2 mila bambini tra 8 e 9 anni in collaborazione con il Creps, il Centro ricerche educazione e promozione della salute dell’Università di […]

Un bambino toscano su tre è sovrappeso o obeso. E in molti casi i genitori non ne hanno neppure la percezione. A rivelarlo è l’indagine “Okkio alla salute”, condotta dalla regione su 2 mila bambini tra 8 e 9 anni in collaborazione con il Creps, il Centro ricerche educazione e promozione della salute dell’Università di Siena, nell’ambito del programma “Guadagnare salute”, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. I risultati dell’indagine, per quanto preoccupanti, registrano un leggero miglioramento rispetto a una ricerca analoga condotta nel 2008 (tra i principali cambiamenti, si è verificato un aumento del consumo di frutta e verdura, merende più adeguate, un po’ meno tempo davanti a tv e videogiochi).
Tra i bambini del campione considerato, lo 0,8% risulta sottopeso, il 70,7% normopeso, il 21,2% sovrappeso e il 7,2% obeso. Complessivamente, quindi, il 28,4% dei bambini presenta un eccesso ponderale. Quando almeno uno dei due genitori è in sovrappeso, il 23,5% dei bambini risulta in sovrappeso, e il 7,3% obeso. Quando almeno un genitore è obeso, il 24,8% dei bambini è in sovrappeso e il 23,4% obeso.

Alimentazione – Per quanto riguarda l’alimentazione, il 66,1% dei bambini fa una colazione qualitativamente adeguata, l’8,2% non fa colazione e il 25,7% non la fa qualitativamente adeguata. Quanto alla merenda di metà mattina, solo il 27,4% consuma una merenda adeguata, la maggior parte (69%) la fa inadeguata e il 3,6% non la fa per niente. I genitori riferiscono che il 33,3% dei bambini consuma la frutta 2-3 volte al giorno, il 35,6% una sola porzione al giorno, il 30% mangia frutta meno di una volta al giorno o mai nell’intera settimana. Il consumo di frutta è maggiore nei bambini di mamme con titolo di studio più elevato (43,3%), rispetto alle diplomate (32,9%) e alle mamme con titolo di studio più basso (29,1%). Quanto alla verdura, il 19,8% la consuma 2-3 volte al giorno, il 32,1% una sola porzione al giorno, il 46,8% meno di una volta al giorno o mai nell’intera settimana. Anche per la verdura, il consumo è maggiore se la mamma ha un titolo di studio più elevato (26,3%), rispetto alle diplomate (21,3%) e alle mamme con titolo di studio basso (17,7%). Quanto al consumo di bevande zuccherate e gassate, solo il 60,1% dei bambini consuma meno di una volta al giorno, o mai, bevande zuccherate; il 25,1% le assume una volta e il 14,7% più volte al giorno. Il 90,6% dei bambini consuma meno di una volta al giorno o mai bevande gassate; il 5,8% le assume una volta e il 3,4% più volte al giorno.
Rispetto all’indagine del 2008, si osserva un miglioramento nel consumo di merende adeguate a metà mattina (da 11,2% nel 2008 a 27,4% nel 2010) e un aumento del consumo di 5 porzioni di frutta e verdura (dal 2,2% all’8,2%). Si conferma invece la tendenza a bere bibite zuccherate, abitudine alimentare che dispone fortemente all’aumento di peso.

Movimento e stili di vita – Per quanto riguarda il movimento e gli stili di vita, il 73% dei bambini ha giocato all’aperto il pomeriggio antecedente all’indagine, i maschi (75,1%) più delle femmine (70,7%); e il 45,9% ha fatto attività sportiva strutturata il pomeriggio antecedente all’indagine, anche in questo caso, i maschi (50,4%) più delle femmine (41,1). La stragrande maggioranza (59%) va a scuola in macchina, il 17% con lo scuolabus, e solo il 20% a piedi, e il 2% in bicicletta. Rispetto all’indagine del 2008, è aumentato il tempo dedicato all’attività motoria. Resta il fatto che solo un bambino su 10 ha un livello di attività fisica raccomandato per la sua età. Tv e videogiochi: il 69% dei bambini vi trascorrono da 0 a 2 ore al giorno, il 26% da 3 a 4 ore, il 5% almeno 5 ore. Rispetto al 2008, è diminuito il numero di bambini che hanno un televisore in camera, e anche il numero di bambini che trascorrono davanti alla tv o ai videogiochi più di 2 ore al giorno.

Percezione dei genitori – Infine, in riferimento alla percezione dei genitori, alcuni studi hanno dimostrato che i genitori possono non avere un quadro corretto dello stato ponderale del proprio figlio. Lo confermano i risultati dell’indagine: ben il 43,6% delle madri di bambini sovrappeso e il 5,1% delle madri di bambini obesi ritiene che il proprio bambino sia normopeso o addirittura sottopeso. Solo il 24,3% delle madri di bambini sovrappeso e il 53% di bambini obesi ritiene che il proprio figlio mangi troppo. E, all’interno del gruppo di bambini non attivi, il 62,7% delle madri ritiene che il proprio figlio svolga una sufficiente attività fisica, e il 5,4% molta attività fisica.

“I risultati di questa indagine – dice l’assessore regionale alla salute Daniela Scaramuccia – sono una base conoscitiva preziosa per monitorare lo stato di salute dei ragazzi toscani, indirizzare le politiche regionali per i giovani e mettere in atto interventi sempre più mirati per promuovere stili di vita salutari. La grande partecipazione e il gradimento espresso da parte delle scuole, delle famiglie, dei ragazzi, sono la dimostrazione di un interesse reale su questo tema. E il pur lieve miglioramento dei dati rispetto a due anni fa ci incoraggia a proseguire con le azioni intraprese, in stretta collaborazione con la scuola e coinvolgendo sempre più le famiglie”.
Già con il piano sanitario 2008/2010 la regione aveva previsto azioni di contrasto all’obesità infantile e di promozione di corretti stili di vita. Queste azioni proseguono e si rafforzano. Una  recente delibera ha approvato la prosecuzione del “Progetto assistenziale per il bambino con eccesso ponderale”, che definisce specifici percorsi di diagnosi e follow up. Obiettivi del progetto, l’individuazione precoce da parte del pediatra di famiglia dei bambini a rischio di sviluppare le complicazioni metaboliche legate all’eccesso di peso, e gli interventi, anche in collaborazione con gli specialisti, per prevenire patologie croniche. Un’altra delibera approvata da poco mette in campo tutte le “Azioni per facilitare il guadagno di salute dei giovani con la scelta del movimento e dell’attività fisica”: formazione degli operatori, progetti con le scuole, collaborazioni con l’associazionismo sportivo, organizzazione di laboratori e “campus educativi” con i ragazzi, attività in parchi e aree verdi, coinvolgimento delle famiglie.

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