A Roma e in altre città sono in corso arresti e perquisizioni sono nell’ambito dell’Inchiesta sugli appalti Enav condotta dalla Procura della Repubblica della Capitale. Il Gip Anna Maria Fattori ha firmato i provvedimenti su richiesta del Pm. Sono scattati gli arresti per: Guido Pugliesi, Ad dell’Enav (ai domiciliari); Manlio Fiore direttore commerciale di Selex e Marco Iannilli, commercialista del cosiddetto ‘gruppo Mokbel’. Il sospetto di chi indaga è che i destinatari di questi accertamenti abbiano preso denaro in modo illecito nella gestione di alcuni appalti.
Pugliesi in una nota ansa si legge che è accusato di illecito finanziamento in relazione ad una presunta tangente da 200 mila euro versata dall’imprenditore Tommaso Di Lernia, titolare della Print System, al segretario amministrativo dell’Udc Giuseppe Naro. Quest’ultimo, a sua volta, è indagato dalla Procura di Roma per illecito finanziamento. Il ruolo di Pugliesi in questo episodio sarebbe legato all’accompagnamento di Di Lernia nell’ufficio di Naro in via Due Macelli, a Roma. Per la Procura le prove dell’incontro sono dimostrate dal fatto che il telefono cellulare di Di Lernia risultava agganciato alla cella di via Due Macelli e dal passaggio della sua auto nella zona a traffico limitato (Ztl). Non solo, Di Lernia, che con le sue rivelazioni ha consentito di aprire uno squarcio nel meccanismo degli appalti dell’Enav, avrebbe riconosciuto Naro durante un interrogatorio attraverso una fotografia.
Lorenzo Borgogni, responsabile delle Relazioni esterne di Finmeccanica, dimissionario, è anche tra gli indagati dell’ultimo filone d’inchiesta sugli appalti Enav. Per lui, secondo quanto si è appreso, era stato richiesto l’arresto, ma il gip non l’ha concesso. L’episodio per cui è indagato Borgogni riguarda l’ormai nota vicenda della barca del deputato Marco Milanese, ceduta ad un prezzo di gran lunga superiore al suo valore. Insieme a Borgogni e allo stesso Milanese sono indagati per questo episodio Massimo De Cesare, legale rappresentante della Eurotec, Tommaso Di Lernia, ‘dominus’ della società, l’ex consulente Lorenzo Cola e il manager Fabrizio Testa.
Il gip Anna Maria Fattori nell’ordinanza cautelare legata all’inchiesta sugli appalti Enav. Il giudice non ha alcun dubbio nel parlare “di fatti commessi in un contesto criminale assai ampio, solo in parte raggiunto dalle investigazioni, sicché una misura quale gli arresti domiciliari consentirebbe agli indagati, per gli inevitabili limiti dei controlli di polizia, di riprendere i contatti con tale contesto criminale e continuare a perpetrare fatti di indole analoga”.
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