Pescara: “L’uovo della creatività collettiva”

“L’uovo della creatività collettiva” è l’ultimo intervento di GlobalArt sociale-collaborativa che Anna Seccia andrà a realizzare sul territorio abruzzese, per chiudere la sua “Installazione-Opera aperta” esposta presso l’Aurum di Pescara fino al 27 novembre 2011, in occasione della mostra Lo stato dell’arte/Abruzzo, iniziativa speciale del Padiglione Italia alla 54^ Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di […]

“L’uovo della creatività collettiva” è l’ultimo intervento di GlobalArt sociale-collaborativa che Anna Seccia andrà a realizzare sul territorio abruzzese, per chiudere la sua “Installazione-Opera aperta” esposta presso l’Aurum di Pescara fino al 27 novembre 2011, in occasione della mostra Lo stato dell’arte/Abruzzo, iniziativa speciale del Padiglione Italia alla 54^ Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia in occasione del 150° dell’Unità d’Italia.L’operazione artistica consiste nel coinvolgimento di circa 800 ragazzi del locale Liceo Artistico Bellisario–Misticoni per la decorazione, con qualsiasi tecnica e materiale di oltre mille uova in polistirolo, ispirata al tema dell’Opera che l’artista ha presentato per l’iniziativa regionale promossa dal Padiglione Italia e al senso di Unità. Le singole creazioni verranno poi assemblate e reinterpretate dall’artista in base al concetto di opera collaborativa per la realizzazione di una installazione pittoscultorea a forma elicoidale sul senso della condivisione e unità nazionale. L’appuntamento è per venerdì 25 novembre 2011 dalle 9 alle 12, presso la sede della scuola.

 

Per Anna Seccia non si tratta della prima esperienza che coinvolge i più giovani nel suo colorato mondo dell’arte. In questo caso la novità consiste nell’utilizzo di un oggetto che racchiude diversi significati: l’uovo, una forma pura secondo il paganesimo simbolo di fecondazione, di vita, nell’iconografia cristiana emblema della Resurrezione, mentre il popolo egiziano vedeva nelle uova i quattro elementi dell’universo. Inoltre, la pratica artigiana di decorazione delle uova ha origini antichissime, poiché esempi del genere risalgono al periodo dell’Età del ferro.

L’uovo della creatività collettiva segue ad una serie di eventi realizzati negli ultimi mesi. Il work in progress presso lo Stadio del Mare di Pescara in occasione di “Eventi Estate 2011”, in cui il pubblico è stato invitato ad entrare nel processo creativo e ad esprimersi liberamente attraverso una libera gestualità. L’happening nell’incantevole borgo medievale di San Valentino in Abruzzo Citeriore, dove la performance pittorica si è svolta tra valorizzazione di monumenti e complessi storici attraverso l’arte, con la volontà di far emergere in ognuno la capacità di creare spontaneamente per mezzo dell’inconscio. Per la 7° giornata del Contemporaneo (Amaci) è invece stato realizzato uno tra i più noti progetti chiamato “La Stanza del colore”. Infine, e non meno importante, la partecipazione alla mostra Lo Stato dell’Arte/Abruzzo, iniziativa speciale del Padiglione Italia alla 54^ Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, presso la sede Aurum-Ex Kursaal di Pescara. Un evento curato da Vittorio Sgarbi, nel quale si inserisce il nuovo lavoro dell’artista in collaborazione con il Liceo Artistico Misticoni-Bellisario di Pescara.

Si tratta della creazione di una installazione pittoscultorea cosmica di uova dipinte che chiude simbolicamente questi percorsi attraverso i giovani, le forze creatrici del territorio. Per Anna Seccia operare in questo senso significa creare interventi di arte sociale, nel segno dell’unità e del colore. Ed é proprio la città di Pescara, con la sua gamma di colori dell’azzurro del mare, che ha spinto la pittrice all’uso di un intenso tonalismo che caratterizza le sue opere fin dall’inizio del percorso professionale. Il periodo degli anni Ottanta sarà decisivo per una svolta definitiva verso la pittura relazionale-collaborativa, così come sarà rivelatore il sogno di una stanza bianca e vuota, senza porte né finestre. Non riuscendo a sopportare in questo ambiente il peso del vuoto, l’artista strappò un filo dall’orlo del proprio vestito e iniziò ad usarlo per togliere l’intonaco da una delle pareti. Ai suoi occhi la scoperta fu meravigliosa: sotto la superficie si nascondeva una parete colorata che trasmise all’artista una grande sensazione di benessere (A. Seccia, Metodologia del laboratorio di “Arte Maieutica”, in M.I. Masci, Laboratorio di Artemaieutica, Tavola rotonda, Sala Convegni Fondazione Caripe, Pescara, 24 giugno 1997, Tipolitografia 5M, Roma 1997, p. 22).

Questa ed altre esperienze hanno aperto la strada a ciò che viene definita La stanza del colore, un progetto mirato al coinvolgimento attivo del pubblico partecipante, per la realizzazione collaborativa di un’opera pittorica di grandi dimensioni, con intervento finale dell’artista stesso.  In questa operazione comune le persone non sono più semplici spettatori di un evento che si sta producendo, o semplici visitatori delle sale di un museo, poiché è l’artista a sottrarli dal ruolo di estranei nel momento in cui ha inizio il rapporto con l’evento artistico. L’opportunità creata dalla Seccia favorisce un’esperienza unica nell’esplorazione del colore, dei suoni e della musica, attraverso la creatività di ognuno e l’uso dei sensi.

Per Anna Seccia è di fondamentale importanza trasmettere l’amore per l’arte a tutti. Per questo motivo è determinante il coinvolgimento dei più giovani. Dopo un incontro tra artista, alunni e insegnanti in una lectio magistralis per far comprendere il suo fare arte, è stato chiesto a circa 800 studenti delle sezioni di discipline artistiche di realizzare una decorazione su un uovo di polistirolo utilizzando qualsiasi tecnica e materiale, purché sia rispettato il concetto dell’opera che l’artista stesso ha esposto in occasione dell’iniziativa regionale promossa dal Padiglione Italia. In seguito, ogni allievo dovrà decorare il primo uovo monocolore, dapprima scegliendo tra i colori della bandiera italiana, bianco, rosso e verde, mentre il secondo uovo dovrà essere decorato con tutti i colori dell’arcobaleno.

Le uova realizzate saranno materiale di lavoro da parte dell’artista che, assemblandoli e intervenendo su di essi, elaborerà una grande opera pittoscultorea a  forma elicoidale come messaggio di solidarietà e di incontro tra arte e territorio che riunisce a sé le diverse identità dei suoi coautori in uno spirito di globalizzazione partecipativa.  Tutti gli elementi riuniti rappresenteranno il tema della creazione e della rinascita dell’unità pensando alla ricorrenza del cento cinquantenario, e infine alla condivisione.

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