Il nuovo Governo, presieduto dal prof.Mario Monti, nato dalle macerie prodotte da quello precedente di Berlusconi, dovrà affrontare la grave crisi economica ed il risanamento del sistema finanziario, ma dovrà anche dare le risposte dovute alle tante emergenze naturali ed ambientali che hanno riguardato diverse aree del Paese, a cominciare dal territorio aquilano, distrutto dal terremoto. E’ da sperare che questo nuovo Governo tecnico abbia con i problemi seri, come quello della Ricostruzione, un approccio meno propagandistico e più concreto e realistico, parlando il linguaggio della verità e della trasparenza.
Alle perplessità di chi teme l’incertezza del nuovo corso politico, mi permetto di dire che peggio di come finora è stato il rapporto con il Governo e peggio di come è stata gestita la filiera della ricostruzione non può andare!
Le 8.000 pratiche di ricostruzione delle case E ferme nei cassetti, la barzelletta della zona franca, la discutibile gestione dei fondi del sociale, la corsa agli affari di tante imprese veicolate dal potere romano, dicono più di ogni parola di una gestione della ricostruzione discutibile sul piano morale, incerta sul piano finanziario e bloccata da assurde ordinanze. E’evidente che per ridare centralità alla ricostruzione della città e del suo territorio è necessario avere un interlocutore autorevole nel Governo Monti, una figura capace di relazionarsi positivamente con le istituzioni locali.
A tal fine, chiedo a tutti i parlamentari abruzzesi di proporre in modo bipartisan la nomina di un Sottosegretario alla ricostruzione, che possa dedicarsi specificatamente
ai problemi decisivi per la rinascita dell’Aquila, dalla fine della gestione commissariale alla legge per la ricostruzione, dalla zona franca al rilancio economico dell’area del cratere. Un Sottosegretario, insomma, non come richiesta dei Partiti, ma come voce per gli Aquilani e per le Istituzioni aquilane.
Anche il nuovo Premier, Mario Monti, deve sapere che la rinascita dell’Aquila e del suo territorio è un problema di valenza regionale e nazionale, che richiede provvedimenti legislativi organici ed investimenti certi, e non misure tampone o a termine, com’è avvenuto finora.
Lelio De Santis
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