Un ragazzo su cinque ha pubblicato sul web materiale offensivo

1 ragazzo su 5 ha pubblicato on line materiale offensivo negli ultimi sei mesi mentre il 15% ha ricevuto minacce o è stato deriso, studenti dunque carnefici e vittime del cyberbullismo. È quanto emerge da una ricerca condotta, su 3mila studenti di cinque scuole superiori di Milano, dall’associazione Occhi Aperti e presentata questa mattina nella […]

1 ragazzo su 5 ha pubblicato on line materiale offensivo negli ultimi sei mesi mentre il 15% ha ricevuto minacce o è stato deriso, studenti dunque carnefici e vittime del cyberbullismo. È quanto emerge da una ricerca condotta, su 3mila studenti di cinque scuole superiori di Milano, dall’associazione Occhi Aperti e presentata questa mattina nella sede di via Vincenzo Monti. Da un anno l’associazione sta portando avanti in questi istituti il progetto Open Eyes per educare gli studenti ad un uso consapevole delle rete. “Vogliamo che i giovani riescano a riconoscere i pericoli del web e vedano la comunicazione telematica come un luogo di partecipazione e condivisione sociale”, afferma Milly Moratti, presidente dell’associazione.

Dalle interviste al campione di studenti, emerge che negli ultimi sei mesi il 12,5% ha inviato messaggi minacciosi o volgari a qualcuno attraverso la rete. Inoltre il 6% ha assunto identità fittizie per pubblicare materiale che danneggia la reputazione di altri. Altri, pari al 5,6%, pur non volendo offendere, ha comunque divulgato online immagini personali e private di propri coetanei senza averne il permesso. Le vittime di cyberbullismo sono il 7,4% del campione: affermano di aver subito umiliazioni e pettegolezzi crudeli attraverso la rete. Sono poi molti gli studenti che, pur non essendone coinvolti, sono a conoscenza di comportamenti violenti via web tenuti da altri: il 27% è a conoscenza di compagni che hanno pubblicato materiale che minaccia o incita ad azioni violente e il 35,1% ha visto o è a conoscenza di materiale diffuso online che denigra o umilia insegnanti.

Open eyes è un progetto condotto dall’associazione temporanea di scopo “Occhi aperti” (costituita dall’Associazione Chiamamilano, dell’Istituto superiore Niccolò Machiavelli di Pioltello e dal Dipartimento di Psicologia della Seconda Università di Napoli), con il sostegno del Ministero dell’Istruzione. Il progetto si svolge nelle scuole medie e superiori di Milano e Provincia e si articola in quattro direttrici fondamentali: la ricerca, la formazione dei docenti, l’intervento nelle classi per la gestione dell’emergere delle criticità e il consueling rivolto a adolescenti, genitori e insegnanti. Per le proprie attività l’associazione Occhi aperti si avvale della sede di via Vincenzo Monti: un appartamento sequestrato alla criminalità organizzata e messo a disposizione dal Ministero dell’Istruzione nell’ambito del programma “Più scuola meno mafia”. (dp)

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