Le donne sono da sempre protagoniste nel dare la vita, sono sempre più orientate verso nuovi spazi e linguaggi, misurandosi con il successo,la seduzione, il lavoro e la famiglia. Esse sono state le strutture portanti del risveglio, nel 68, di una generazione confusa ed assopita, bilanciata tra dominio ed obbedienza,ostili ad una mentalità maschilista e fortemente condizionante, nella rivendicazione della proprietà del loro corpo. Infatti per molti secoli, nella nostra cultura, alla donna non era permesso scegliere, perché fin dall’antichità, viveva una condizione subalterna rispetto all’uomo che la limitava a determinati ruoli, alla riproduzione ed a condizioni di autorità molto restrittive, spesso anche con la forza. Esseri sciagurati che non conoscevano,e non conoscono, poiché nessuno gli ha insegnato, con l’adeguatezza del comportamento,il rispetto per la sacralità della vita umana. “Che le donne non si toccano nemmeno con un fiore”, è solo una frase fatta, dato che a rispettare la loro integrità fisica e morale sono, ben pochi uomini. Infatti a tutt’oggi, in Italia una donna ogni due giorni e sette ogni giorno, subiscono abusi che non vengono denunciati. Da secoli la violenza è una pratica deprimente, socialmente diffusa e difficile da contrastare;è presente in tutti i paesi, società e culture e riguarda sia la sfera pubblica che quella privata e non si manifesta solo a livello fisico, ma anche psicologico. Donne vittime, tanto in Europa quanto in Asia ed Africa, dove ancora oggi, viene praticata l’assurda e atroce tecnica dell’infibulazione, che consiste nella mutilazione genitale femminile,inflitta alle bambine,condannata anche dal Corano e diffusa soprattutto nella nell’Africa sub-shariana. In queste culture, non aver subìto tale ignobile costumanza, comporta un isolamento sociale. Nonostante le donne abbiano fatte delle rivoluzioni, per rivendicare la loro libertà di decidere della propria vita, anche attraverso l’emancipazione molti, troppi uomini, reagiscono ancora con rabbia infliggendo umiliazioni, esclusioni e percosse. In ogni tipo di mentalità, indipendentemente dal reddito, dal ceto o gruppo etnico, gli uomini uccidono le donne , le stuprano, le feriscono nel corpo e nell’anima. Sono donne giovani e meno giovani, immigrate e non, borghesi e proletarie, dal nord al sud del mondo: sono sempre e comunque donne! Spesso la paura di parlare, di confidarsi con qualcuno, aggrava il problema, chiudendo la stessa vittima in una gabbia ed in un silenzio interiore che la distrugge moralmente e sentimentalmente. Recentemente è stato introdotto, nella nostra legislazione, il reato di ” stalking”: un comportamento, prevalentemente maschile, che si presenta sotto forma di molestie, appostamenti, telefonate continue nelle ore più impensabili, intromissioni nella vita privata di una persona di sesso opposto. Lo stesso ben si rispecchia nel mondo moderno, dove l’uomo soffre una crisi d’identità, in cui sente il proprio potere vacillare, di fronte a donne sempre più autonome e , talvolta, spregiudicate. Ma anche la condizione di insicurezza, sul piano economico-sociale, in cui viene a trovarsi, accresce il suo potere distruttivo. Reazioni di violenza, scaturiscono anche dall’incapacità di affermare le proprie ragioni con un processo dialettico e compensano con la stessa, ciò che non riescono ad affermare con il rispetto e la ragione. Ricordiamo in questo 25 novembre, giornata di alto valore morale, dedicata alla violenza contro le donne, la grande scrittrice toscana, Dacia Maraini, testimone di tante battaglie per l’emancipazione femminile ed autrice di molti libri divenuti una specie di archivio utile, grazie all’attenzione sempre viva e costante verso il mondo che la circonda, a comprendere le infinite sfaccettature dell’universo femminile e a dar voce ai loro molteplici disagi. Stessa considerazione la si deve ad una grande organizzazione a livello mondiale, Amnesty International, da sempre impegnata nella lotta e nella difesa dei diritti umani. Essa è pronta, in ogni momento, a scendere in campo con obiettivi ambiziosi ed irrinunciabili, attraverso campagne di sensibilizzazione, con l’intento di sollecitare governi ed organi internazionali ad adottare misure legislative, atte a salvaguardare la vita e la dignità delle donne e ad abolire tutte quelle leggi che ne tollerano gli abusi. Come si può porre fine a simili comportamenti offensivi e non consoni a quello che dovrebbe essere il grado di civiltà e cultura di ogni popolo? Bisognerebbe forse, educare le nuove generazioni ed insegnare loro quali sono i diritti inalienabili e fondamentali di ogni persona, spiegando come spesso il male si moltiplichi all’infinito, colmando l’animo di gioia con attenzione e cura verso il prossimo e scoprire la bellezza dello stare in armonia, con se stessi e gli altri. Alziamo, senza timore, le nostre insegne di donne che hanno vissuto e portano con se la forza e la dolcezza di storie e pensieri…pensieri che possono e devono divenire realtà, non è semplice, ma proviamoci!
Maria Elena Marinucci
La forza delle donne e’ qualcosa che la psicologia non puo’ spiegare.Gli uomini possono essere analizzati, le donne ……….. solo adorate.
Bellissimo articolo brava, ti AMO tuo marito.
Un bellissimo articolo che ben evidenzia i reali problemi delle donne nella nostra società anche alla luce delle difficoltà sociali del momento. Bellissima la conclusione in cui invita le nuove generazioni all’educazione ed al rispetto delle donne.
Complimenti!
Leggendo l’articolo della signora Marinucci e avendo vissuto di persona quel fenomeno che tratta l’articolo, cioè lo stalking, concordo pienamente il fatto che esso sia un qualcosa di terribile dal punto di vista psicologico poichè fa vivere nella paura e nel terrore, comportando una forte instabilità nella vita di tutti i giorni ed anche in quella affettiva. Sono d’accordo con la giornalista sul fatto che bisogna trovare il coraggio di denunciare alla polizia o ai carabinieri la situazione di sofferenza che giornalmente si vive.
Argomento delicato ma di cui e’ giusto parlarne, quantomeno per ricordarci che questo vergognoso fenomeno esiste e che noi uomini possiamo e dobbiamo dimostrare con il nostro atteggiamento, anche nei piccoli gesti, il nostro rispetto al pianeta femminile.
Ben scritto, buonasera.