Aerei, nessun aiuto In Italia per i familiari delle vittime dei disastri

“Se si dovesse ripetere un disastro aereo come quello di Linate i familiari si ritroverebbe soli dopo pochi giorni come è successo a noi”: Paolo Pettinaroli ha perso un figlio nella tragedia dell’8 ottobre 2001, quando il volo diretto in Danimarca si è scontrato, in fase di decollo, con un Cesna entrato per sbaglio nella […]

“Se si dovesse ripetere un disastro aereo come quello di Linate i familiari si ritroverebbe soli dopo pochi giorni come è successo a noi”: Paolo Pettinaroli ha perso un figlio nella tragedia dell’8 ottobre 2001, quando il volo diretto in Danimarca si è scontrato, in fase di decollo, con un Cesna entrato per sbaglio nella pista. Le vittime furono 118. “Dopo i primi giorni di solidarietà siamo rimasti senza alcun supporto psicologico”. Alcuni dei parenti delle vittime hanno creato la Fondazione 8 ottobre con lo scopo di contribuire al rafforzamento della sicurezza dei voli. “Il Governo ha dato incarico all’Enac (Ente nazionale aviazione civile) di predisporre un piano per gli interventi in caso di disastro aereo -denuncia Paolo Pettinaroli-. È stato costituito un gruppo di lavoro di cui facciamo parte anche noi, ma in sei mesi non si è mosso nulla. L’Italia non ha ancora un sistema per assistere i familiari delle vittime”. Oggi a Milano la Croce Rossa italiana ha inaugurato il Centro per la cura del trauma psicologico (vedi lancio precedente) e Paolo Pettinaroli era presente per offrire il proprio aiuto alla nuova struttura. “E nel resto d’Italia? Che cosa succede se l’incidente aereo avviene in altri aeroporti?” chiede Pettinaroli. (dp)

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