Giovanni Scattone, condannato a 5 anni e 2 mesi per omicidio colposo di Marta Russo, la studentessa uccisa nel 1997 da un colpo di pistola all’università La Sapienza, ha avuto l’assegnazione della cattedra nel liceo romano frequentato dalla ragazza. Per i genitori di Marta, la notizia, dicono: ” è la profanazione del luogo in cui nostra figlia ha trascorso gli ultimi anni prima di iscriversi all’università dove ha trovato la morte. Ti senti come perseguitato dal destino, ma tanto è inutile perché non ci si può far nulla”, commenta la madre di Marta, Aureliana Russo.
“Mi dovrei astenere dall’insegnamento? E perché? Io mi sono sempre dichiarato innocente. Con tutto il rispetto per i parenti di Marta Russo io sono sereno e non vedo perché non dovrei insegnare storia e filosofia”. Così in un’intervista al Corriere della Sera, Giovanni Scattone si difende. “Vado dove mi si chiama. Sono un precario – dice – sposato con un’insegnante anche lei precaria”.
Lascia un commento