Lucio Magri, il fondatore del Manifesto ha scelto il suicidio assistito in Svizzera. A darne la notizia “Il Manifesto” e “La Repubblica”, che dedica due pagine al suo ricordo. Magri aveva scelto di morire perché non sopportava piu’ di vivere, soffriva da mesi di depressione in seguito alla morte della moglie Mara, a cui era legatissimo.
“La vita gli era diventata insopportabile, sia sul piano politico sia su quello personale, specialmente dopo la scomparsa della sua compagna”. Racconta così, il suo giornale, “Il Manifesto”, l’addio a Lucio Magri, andato in Svizzera per porre fine alla sua vita con il suicidio assistito.
Magri, protagonista della sinistra eretica, è morto in Svizzera all’età di 79 anni. Nel cimitero di Recanati sara’ seppellito accanto alla moglie.
Tanti commenti dal mondo politico, Walter Veltroni ha detto, “Ho appreso con profonda commozione e tristezza la scomparsa diLucio Magri, una delle menti piu’ brillanti e originali della politica italiana. Lucio, che ho incontrato per l’ultima volta a Montecitorio solo pochi giorni fa in compagnia di Aldo Garzia, ha voluto lasciare nel suo ultimo libro il suo testamento intellettuale per poi ritirarsi per sempre dal dolore per la tragica e prematura scomparsa di sua moglie Mara. Di lui ricordo un politico fuori dal comune, un uomo di sinistra coraggioso e curioso del mondo e dei suoi cambiamenti. Il mio pensiero commosso, in una circostanza drammatica come questa, va a tutti coloro che gli hanno voluto bene, a tutti quelli che hanno speso con lui energie e passioni, nella ricerca e nella battaglia delle idee e della politica”.
Il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchito ricorda Magri come “una personalita’ di rilievo autorevole. Era uno degli ultimi sostenitori del comunismo reale ma, allo stesso tempo, ne e’ stato anche un rigoroso contestatore”.
Lascia un commento