Un caso di sospetta meningite, centinaia di bambini sottoposti a profilassi antibiotica, una serie di comunicazioni e di rimbalzi tra Asl, municipio e scuola: ufficialmente, il caso è chiuso, ma nei corridoi della scuola Enrico Toti, al Pigneto, restano i dubbi. L’inizio della vicenda risale al 15 novembre scorso, quando i genitori, all’uscita della scuola, trovarono un comunicato del dipartimento di Prevenzione della Asl affisso in bacheca: “Essendo pervenuta in data odierna notifica di un caso i spetta meningite presso il nostro servizio a carico di una bambina appartenente alla classe Rose della vostra scuola dell’Infanzia, si consiglia in via precauzionale di far effettuare un’opportuna antibioticoprofilassi a tutti i bambini del complesso scolastico, sentiti i loro medici pediatri curanti”. Una raccomandazione ribadita poche ore dopo, con una comunicazione della stessa Asl, in cui “si conferma eventuale procedura profilattica, previa consultazione dei medici curanti di assistenza primaria, per i contatti (alunni e personale della scuola materna”. Una folla di genitori prende d’assalto la farmacia più vicina per iniziare la profilassi raccomandata, mentre il panico si semina nel quartiere e tra le famiglie, in attesa di ulteriori chiarificazioni.
Un’attesa vana, perché le comunicazioni si interrompono qui: la notizia si esaurisce in quei due fax, che faticosamente le insegnanti cercano di tradurre ai numerosi genitori stranieri. Arriva, invece, una comunicazione dal municipio VI, che innanzitutto “raccomanda di attenersi scrupolosamente dal dipartimento di Prevenzione”, quindi “dispone la chiusura della scuola dell’Infanzia per il giorno 16 novembre”, così da “consentire un’accurata igiene ambientale ed una sanificazione dei locali scolastici”. La chiusura interessa, per di più, la sola scuola dell’Infanzia, mentre non riguarda la Scuola primaria, che si trova al piano superiore e con cui la classe del “sospetto caso” è entrata in diretto contatto proprio nei giorni del possibile contagio, grazie al programma “Continuità”, che prevede una serie di incontri tra le classi del terzo anno di scuola dell’Infanzia e le classi delle Elementari.
Il 16 novembre, in assenza di ulteriori comunicazioni ufficiali, l’associazione Genitori Scuola Toti, attiva presso la struttura, invia una richiesta di chiarimenti alla Asl, chiedendo “che sia fatta chiarezza sul caso di sospetta meningite”: molte famiglie, infatti, aspettano di avere notizie più certe per decidere se iniziare o meno la profilassi, sconsigliata da alcuni pediatri in assenza di elementi che confermino la diagnosi. “Poiché la comunicazione – scrivono i genitori – ha portato alla chiusura di una sola parte del plesso e non è stata seguita né da conferma né da smentita, provocando in questo modo confusione e incertezza sulla necessità della profilassi preventiva, chiediamo alla Asl che sia data immediata comunicazione ufficiale in merito”.
Anche il dirigente della scuola Primaria chiede alla Asl “di conoscere se sono intervenuti cambiamenti rispetto a quanto comunicato, al fine di fornire informazioni ai genitori”. La risposta della Asl arriva cinque giorni dopo, il 21 novembre, indirizzata all’associazione dei genitori e ai responsabili della scuola. “Al fine di poter esaudire le sue richieste – si legge nel fax – si chiede di conoscere in quali termini di intenda la richiesta ‘sia fatta chiarezza sul caso di sospetta meningite’. Per quanto concerne la chiusura della scuola o parte di essa, tale provvedimento non è stato richiesto/proposto/suggerito da questo servizio, in quanto non presente nelle disposizioni normative di riferimento (D.Min.Salute n.4 del 13 marzo 1998) per questi casi”. Rispetto alla profilassi, “questa è stata semplicemente raccomandata e non prescritta”, in quanto “il caso era soltanto su sospetto clinico e privo di supporto laboratoristico”, quindi “la diagnosi, seppur confermata da esami di laboratorio, non consentiva di escludere una natura virale”.
“La vicenda ufficialmente finisce così – protesta l’associazione – L’ospedale non ha effettuato gli esami necessari, quindi la diagnosi certa non è mai stata possibile. Ma questo a noi non è stato detto. La maggior parte dei genitori ha sottoposto i figli a una profilassi pesante, che poi è risultata inutile, visto che nel frattempo, la bambina è stata dimessa dalla struttura ospedaliera in cui è stata ricoverata. Sappiamo da fonti affidabili che il caso è stato derubricato il caso da ‘sospetta meningite’ a ‘forte febbre’. Ci preoccupa il fatto che, di fronte a una possibile emergenza, nessuno abbia saputo assumersi la responsabilità, che invece è stata letteralmente rimbalzata tra scuola, Asl e municipio, comunicando alle famiglie soltanto una grande confusione. Abbiamo letto una successione di fax, ma non abbiamo visto un solo essere umano che potesse spiegarci cosa stesse succedendo”.
Una delle cose importanti, e’ sapere cosa succedera’ ai bambini sottoposti a profilassi inutilmente?
Questo della scuola Todi e’ il primo articolo che si presenta su internet , dopo ben 15 giorni dall’accaduto…
Alex