Sono 1.489 le persone viventi malate di Aids in Toscana al 31 dicembre 2010. Dall’inizio dell’epidemia al 31 dicembre 2010, i casi registrati in Toscana ammontano a 4.023. Ancora alto il tasso di letalità, pari al 62,4% (2.471 decessi), anche se ha visto una progressiva diminuzione nel tempo. In Toscana, come del resto in Italia, la sopravvivenza delle persone con Aids a 2 anni dalla diagnosi è più che raddoppiata in seguito all’introduzione delle terapie antiretrovirali nel 1996, passando dal 31% negli anni 1985-1995, al 70% nel periodo 1996-2002, per raggiungere l’88% nel periodo 2003-2010.
Ci si ammala in età sempre più avanzata sia nei maschi che nelle femmine: 44,7 e 40 anni rispettivamente. L’incidenza è maggiore tra i maschi, nel 2010 il rapporto maschi/femmine è di 4 a 1. L’andamento temporale in Toscana è analogo a quello nazionale: dal 1995 si registra una progressiva diminuzione, che si è stabilizzata nell’ultimo decennio a circa 100 nuovi casi l’anno. Le Asl di Viareggio, Livorno e Prato presentano, nell’ultimo triennio, tassi di incidenza superiori a 4 casi ogni 100 mila residenti, mentre quella di Arezzo registra il tasso di incidenza aziendale più basso (0,6 per 100 mila residenti). Nel contesto nazionale, la Toscana (secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità) si colloca, per tasso di incidenza, al quinto posto (2,0 per 100 mila abitanti) preceduta da Lazio (2,8), Lombardia (2,8), Emilia Romagna (2,6) e Liguria (2,2).
Tra i casi notificati in Toscana, dall’inizio dell’epidemia al 31 dicembre 2010 sono 399 i soggetti di cittadinanza non italiana. La presenza straniera è in lieve aumento: in valore assoluto si tratta di 15-25 casi l’anno che corrispondono al 13-22% dell’intera casistica. La maggior parte dei cittadini non italiani proviene dal Brasile (26%) e dalla Nigeria (13%). L’azienda Usl di Viareggio presenta il più alto tasso di incidenza di Aids negli stranieri (25,5 per 100 mila residenti di cittadinanza non italiana), seguita dall’Azienda Usl di Livorno (16,2).
Tra i casi di Aids, la modalità di trasmissione del virus Hiv ha subito nel corso degli anni un’inversione di tendenza: il maggior numero di infezioni non avviene più, come agli inizi dell’epidemia, per la tossicodipendenza ma è attribuibile prevalentemente a trasmissione sessuale, soprattutto eterosessuale. Queste due ultime categorie di trasmissione rappresentano nell’ultimo triennio i tre quarti dei nuovi casi adulti di Aids e in particolare, il 41,8% è relativo a rapporti eterosessuali. Questo dato esprime la scarsa consapevolezza della possibilità di contagio da parte della popolazione sessualmente attiva. Di qui la necessità di maggior informazione e sensibilizzazione della popolazione sull’infezione Hiv, ma anche di monitorare l’infezione al fine di pianificare interventi di prevenzione primaria e secondaria.
Il 1 dicembre, in occasione della giornata mondiale sull’Aids, il Florence Queer Festival dedica le proiezioni cinematografiche proprio alla malattia infettiva. La giornata si articola con proiezioni di film e documentari, molti dei quali in prima visione italiana. In programma anche il concorso Videoqueer “Se hai testa fai il test”, supportato dalla regione Toscana.
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