Domani, mercoledì 7 dicembre alle ore 23, una delegazione di Confindustria L’Aquila farà il primo incontro con l’Ordine degli Avvocati di Sulmona onde ragionare le modalità per difendere il territorio che funziona da un depauperamento civile ed economico (l’indotto degli uffici giurisdizionali è evidente). La provincia dell’Aquila è una delle più grandi d’Italia: decima su centonove con uno scarto di pochissimo rispetto alle precedenti in classifica. Si studia alle scuole elementari.
Il brigantaggio è ancora oggi materia viva che passa per i convegni e le coscienze aquilane: solo 60 anni di presenza dello Stato attraverso i suoi uffici periferici hanno affermato la supremazia di una giustizia unica, sottratta a quella dei briganti. Tutta Italia conosce fra’ Diavolo, persino un film ne celebra la figura come eroica.
Da soli questi sono due motivi che ci chiamano a difendere la conservazione dei Tribunali di Sulmona e di Avezzano, le terre più isolate della provincia, dove più che altrove lo Stato deve essere presente, oggi come allora per non perdere mezzo secolo di seminato.
Diversamente stiamo andando indietro, non avanti.
Il prodotto giustizia deve essere di qualità: veloce, giusto, e non è un pleonasmo. Non esiste uno Stato efficiente con un’amministrazione della giustizia di basso profilo.
Consideriamo, tra l’altro, una Giustizia efficace, efficiente e trasparente un’importante infrastruttura immateriale che costituisce un primario elemento di attrattività del Territorio.
Dall’Impero Romano alla nascita dell’Italia (1861) la strada per conservare l’unificazione, vero avamposto, è sempre stata una: l’amministrazione periferica della giustizia quale espressione della presenza dello Stato che funziona.
Oggi le esigenze non sono cambiate, e non serve citare la Lega Nord, la mafia e via dicendo.
La prima tappa sarà dunque domani al Tribunale di Sulmona.
Fabio Spinosa Pingue
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