Celebrato a Bolzano il Natale degli Abruzzesi del Trentino Alto Adige

La Libera Associazione degli Abruzzesi del Trentino Alto Adige, presieduta da Sergio Paolo Sciullo della Rocca, ha celebrato a Bolzano il Natale Abruzzese, alla presenza del Dott. Sandro Repetto delegato del Comune di Bolzano presso la Chiesa della Visitazione dove nella preghiera sono state ricordate anche le vittime del terremoto che ha colpito duramente la […]

La Libera Associazione degli Abruzzesi del Trentino Alto Adige, presieduta da Sergio Paolo Sciullo della Rocca, ha celebrato a Bolzano il Natale Abruzzese, alla presenza del Dott. Sandro Repetto delegato del Comune di Bolzano presso la Chiesa della Visitazione dove nella preghiera sono state ricordate anche le vittime del terremoto che ha colpito duramente la città di L’Aquila ed i paesi del circondario. La Santa Messa è stata officiata da Don Andrea Bona e allietata dalle voci del Coro Castel Flavon di Bolzano diretto dal Maestro Loris Bortolato, alla presenza di oltre duecento abruzzesi e familiari provenienti dalle località di Trento, Riva del Garda, Borgo Valsugana, Merano e Vipiteno. Al termine della celebrazione, il presidente Sciullo della Rocca, ha formulato gli auguri ai convenuti, ritenendosi soddisfatto della compattezza dei soci che rende testimonianza in ambito regionale di laboriosità e di ottima convivenza con le realtà culturali locali. L’incontro è proseguito poi nei locali del sodalizio con un Vin d’Honneur augurale organizzato con abile maestria dai soci Mario Timperio, Antonietta Lavillotti, Eustachio Carfagnini (nominato Abruzzese dell’anno 2011 per laboriosità e attaccamento al sodalizio), Paolo Lucci, Vittorio Ambrosini, Italo Bruscia, Gabriele Antinarella, Salvino D’Aurelio, Maria Di Francesco e Franco Carfagnini, coordinati dallo chef Mirco Ambrosiani, a base di Trebbiano, Montepulciano, di dolci tradizionali, molto apprezzati sono risultati il formaggio pecorino di Scanno con la singolare buccia nera, la ventricina di Ripa Teatina, e la porchetta di Santa Eufemia a Maiella preparata con finocchio selvatico e rosmarino, nel pieno rispetto delle antiche tradizioni che vedono la ricetta abruzzese di cottura codificata persino in vecchi statuti comunali del cinquecento, che hanno soddisfatto i palati più esigenti.

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