Americani ed europei contro l’immigrazione

La maggioranza degli americani e degli europei giudica l’immigrazione un problema, ma resta ottimista riguardo all’integrazione. Nonostante la crisi economica e l’esplosione della Primavera Araba, infatti, l’atteggiamento nei confronti dell’immigrazione resta invariato sia negli Stati Uniti che in cinque paesi dell’UE (Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna). Lo dice il rapporto “Transatlantic Trends: Immigration […]

La maggioranza degli americani e degli europei giudica l’immigrazione un problema, ma resta ottimista riguardo all’integrazione. Nonostante la crisi economica e l’esplosione della Primavera Araba, infatti, l’atteggiamento nei confronti dell’immigrazione resta invariato sia negli Stati Uniti che in cinque paesi dell’UE (Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna). Lo dice il rapporto “Transatlantic Trends: Immigration nel 2011” presentato oggi a Roma dall’Istituto affari internazionali. L’indagine svela inoltre che il 73% dei cittadini degli Stati uniti e il 68% degli europei non apprezza le misure adottate dai rispettivi governi, definendole poco o molto poco soddisfacenti,  rispetto a questa materia. Sono favorevoli, invece, a una gestione centralizzata piuttosto che delocalizzata della questione. Inoltre la maggioranza di americani (52%) ed europei (56%) resta ottimista sull’integrazione degli immigrati e sono alte le percentuali di chi è favorevole ad accogliere un numero maggiore di immigrati con un livello elevato di istruzione. “I nostri governi dovrebbero tenere in debita considerazione i risultati di Transatlantic Trends: Immigration”, afferma Craig Kennedy, Presidente del Gmf. “Infatti l’indagine rivela che, nonostante le difficoltà economiche e il complesso scenario politico, americani ed europei non cambiano idea sull’immigrazione e non sono soddisfatti delle misure adottate a livello nazionale.”

Rispetto allo scorso anno non emergono comunque variazioni di rilievo nell’opinione pubblica, neanche in Europa, dove la minaccia percepita di possibili ondate migratorie a seguito della Primavera Araba rappresenta un tema di scottante attualità. Le principali preoccupazioni degli intervistati sono rappresentate dall’economia e dalla disoccupazione. Rispetto al 2008 non emergono variazioni significative nella percezione dell’immigrazione come un problema o come un’opportunità: nel 2011 il 52% degli europei e il 53% degli americani intervistati giudicano l’immigrazione un problema e non un’opportunità e il pessimismo è massimamente diffuso nel Regno Unito (68%).

Riguardo alla definizione di chi dovrebbe, agli occhi degli americani, essere responsabile in materia di immigrazione, il 54% degli intervistati indica il governo federale, contro il 41% che preferisce invece le autorità statali o locali. Guadagna terreno, pertanto, il sostegno per la competenza federale, che nel 2010 era pari al 50%. Come già negli anni passati, americani ed europei continuano a sopravvalutare di gran lunga il numero di immigrati presenti nei rispettivi paesi: in media i britannici affermano che gli immigrati rappresentano il 31,8% del totale contro un dato effettivo pari all’11,3%, e gli americani stimano una presenza pari al 37,8% del totale, rispetto ad appena il 12,5 effettivo.

In Usa repubblicani e democratici assumono posizioni divergenti su molte questioni, a partire da quale peso attribuire all’immigrazione nell’agenda politica fino alle possibili misure da adottare in questo ambito.  Riguardo all’immigrazione irregolare, solo il 48% dei democratici esprime una certa preoccupazione, rispetto alla grande maggioranza dei repubblicani (72%). Sulla preferenza tra regolarizzare o rimpatriare, il 58% dei democratici si dichiara favorevole alla prima opzione, opinione condivisa da appena il 33% dei repubblicani. Nonostante il divario, l’opinione pubblica americana è favorevole a regolarizzare lo status dei giovani immigrati irregolari che si iscrivano al college o entrino nell’esercito e a concedere la cittadinanza a chi nasce sul suolo americano.

Ovunque la maggioranza degli intervistati è favorevole ad accogliere un maggior numero di immigrati con un livello di istruzione elevato, parere che incontra il favore del 63% degli americani e del 62% degli europei. Riguardo agli immigrati con un più basso livello di istruzione, tuttavia, solo il 36% degli americani è favorevole ad aumentare il numero di ingressi, rispetto al 29% degli europei. Di contro, dovendo scegliere, in tutti i paesi esaminati gli intervistati dichiarano di preferire immigrati con un livello di istruzione più basso ma un impiego sicuro rispetto a un livello di istruzione più elevato ma nessuna certezza di un lavoro.

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