E’ uscito in questi giorni, per i tipi delle Edizioni Libreria Colacchi, la bella antologia (1978-2011) di scritti e liriche “Un guanciale di nuvole azzurre”di Bruno Sabatini. Il prezioso volume, trapunto da immagini di dipinti e disegni dell’Autore, verrà presentato a L’Aquila lunedì prossimo, 19 dicembre alle ore 17, all’Auditorium Sericchi della Carispaq, in via Pescara, con gli interventi di Walter Capezzali, presidente della Deputazione Abruzzese di Storia Patria, Mario Narducci, direttore di TvUno, e di Luisa Prayer, musicista e docente del Conservatorio “Alfredo Casella”. Gli attori Tiziana Gioia e Sergio Marziani declameranno versi e brani dal volume, Giada Masi, Samuel Casale, Claudia Vittorini e Matteo Esposito eseguiranno musiche di Debussy, Rodrigo e Petrassi.
Una serata dalle emozioni intense quella che si prospetta, non solo un viaggio sul percorso letterario di tre decenni attraverso una curata selezione di scritti e liriche di Bruno Sabatini, legati da testimonianze critiche di indubbio rilievo: da Laudomia Bonanni a Giuseppe Porto, da Giovanni Pischedda a Nicola Ciarletta, da Carlo Rao a Vittoriano Esposito, da Giuseppe Cazzaniga a Renato Minore, da Liliana Biondi a Mila Marini, da Patrizia Tocci ad altri ancora. Ma anche un viaggio attraverso le altre arti, sensibilità e passioni che dell’Autore definiscono con delicatezza e pertinenza la grande umanità di uomo dal “multiforme ingegno”, ricco di valori autentici e profondi. L’antologia reca pagine scelte dai volumi di liriche “La Lezione del Vento” (1978 e 1980, le due edizioni), “Il Tamburo del Pagliaccio” (1986), “Via Crucis” (1990), “Diario di Capri” (1994), “I Canti della Roccia” (1996), “Carrozza di Posta” (2003) e “Sul Trono di Zeus” (1999), il racconto-diario scritto con Antonio Cordeschi sul viaggio che l’Autore e l’insigne classicista aquilano compirono in Grecia, guadagnando le vette del Parnaso e dell’Olimpo lungo le tracce in cui affondano le radici della nostra cultura.
E’ bene premettere, per quanto la garbata semplicità del tratto e la spiccata modestia non lo facciano preludere in chi non lo conosce, che l’incontro con Bruno Sabatini rivela sempre un vero e proprio universo di sensibilità che spaziano dalla letteratura all’arte, dalla musica all’amore per la montagna, dalla medicina all’umanesimo. In questo caleidoscopico mondo interiore Bruno Sabatini intreccia i suoi interessi culturali, il cammino sulle vie della bellezza e dell’armonia, la sua attenzione profonda per l’uomo e per i valori per i quali è degno vivere. Un incontro con Sabatini è sempre un’esperienza feconda che arricchisce dentro, che ha il pregio di riconnettere i fili del nostro vivere alla terra che ci ha generati, alle radici della nostra antica civiltà, ai sentimenti che attingono al travaglio secolare delle genti di montagna, alle vicende della nostra storia, sulla traccia d’una rivelazione che si nutre della generosità dell’idioma, della cangiante versatilità dei colori, della raffinatezza dei timbri espressivi della sua poesia.
Bruno Sabatini è tutto questo ed oltre: medico, poeta e scrittore, pittore e alpinista, musicofilo e umanista. Nato nel 1928 a Secinaro, in provincia dell’Aquila, grazioso borgo arrancato ai contrafforti del Sirente, nel 1953 si laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Roma e nel 1957 si specializza a Perugia in Ostetricia e Ginecologia. Ha prestato servizio come specialista fino al 1993 presso l’Ospedale Civile dell’Aquila. Per la sua attività letteraria nel 1980 è chiamato a far parte dell’Associazione Medici Scrittori Italiani (AMSI) e nel 1988 viene nominato socio accademico del Gruppo Italiano Scrittori di Montagna (GISM) presieduto all’epoca da Giulio Bedeschi, l’autore di “Centomila gavette di ghiaccio”. Sue liriche sono presenti in alcune antologie. Per la poesia ha vinto numerosi concorsi nazionali: nel 1987 il 1° Premio al concorso “Val Formazza” per la sezione Poesia di Montagna; nel 1992 il 1° Premio al concorso “Tommaso di Valmarana”; nel 1996 il 1° Premio al concorso nazionale di Poesia “La Serpe d’oro” riservato ai medici italiani. Così Carlo Rao scrisse su Bruno Sabatini, nel 1988, in occasione del Premio Nazionale di Poesia “Aldo Spallicci”: “L’alto e il basso, il trasalimento ed il ripiegamento, l’azzurro e il grigio, l’andare e il fermarsi sono i poli bitonali su cui si muove l’itinerario di Sabatini. E il tutto in pochi versi, di nitore verlainiano, quasi privi di connotazioni aggettivali eppur così densi di quella umoralità lirica che proprio nel coagulo si raccoglie e pulsa senza che alcun ‘ismo’ di ritorno ne smorzi sapore e pulizia”.
Negli anni ’60 per Bruno Sabatini inizia una magnifica avventura nelle arti figurative. Nel 1971 la sua prima partecipazione ad una mostra collettiva, dove viene apprezzato ed incoraggiato da affermati artisti quali Angiolo Mantovanelli e Giuseppe Centi. Tra i soci fondatori dell’Officina Culturale 77, prende parte a tutte le iniziative espositive dalla stessa promosse e a quelle del Gruppo d’Arte Saturnino Gatti del quale è componente. Ha partecipato a collettive nazionali e internazionali di medici pittori: a Trani, Riccione, Evian Les Bains, Barcellona, Cortina d’Ampezzo e Saluzzo. Numerose le mostre in Abruzzo, personali e collettive. Dal 1964 Bruno Sabatini è socio del Club Alpino Italiano. Socio del Panathlon International, è stato eletto per due bienni alla presidenza del Club dell’Aquila. Nel 2002, dopo trent’anni dallo scioglimento della Sezione aquilana della Società Dante Alighieri, nata nel 1905, Sabatini ricostituisce il Comitato Aquilano del quale per un quinquennio è eletto alla presidenza ed attualmente è Presidente onorario. Nel 2011 è stato membro della “Giuria dei 300” del Premio Letterario Campiello.
Goffredo Palmerini
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