Un lungo applauso ha accolto Benedetto XVI all’ingresso nella cappella del carcere romano di Rebibbia. “Dovunque c’è un affamato, uno straniero, un ammalato, un carcerato, lì c’è Cristo stesso che attende la nostra visita e il nostro aiuto” ha detto il Papa. “E’ urgente – ha detto continuato il Santo Padre – che siano adottati sistemi giudiziari e carcerari indipendenti, per ristabilire la giustizia e rieducare i colpevoli. Occorre inoltre bandire i casi di errori della giustizia e i trattamenti cattivi dei prigionieri, le numerose occasioni di non applicazione della legge che corrispondono ad una violazione dei diritti umani e le incarcerazioni che non sfociano se non tardivamente o mai in un processo”.
Il ministro della Giustizia, Paola Severino usa parole quasi evangeliche, “Se aiuteremo la barca di nostro fratello ad attraversare il fiume, anche la nostra barca avrà raggiunto la riva. Non posso nascondere di essere profondamente commossa nel rivolgerle il mio più sentito benvenuto in questo luogo di profonda sofferenza”.
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