“Non è così che si risolvono le cose, ma rivolgendosi a chi ci può aiutare”. Con queste parole Marco Paccagnella, presidente di Federcontribuenti Veneto, commenta la notizia del suicidio di Giovanni Schiavon, l’imprenditore che si è tolto la vita lo scorso lunedì perché costretto a mettere in cassa integrazione gli operai della sua azienda, distrutto dall’impossibilità di recuperare i crediti di lavori fatti e mai pagati. Paccagnella decide di rivolgersi allo stesso Schiavon, in una sorta di ultimo saluto: “Sono preoccupato – spiega -, so che molti altri imprenditori stanno vivendo la tua stessa situazione. Si sentono abbandonati: da una parte la difficoltà a ottenere i soldi dovuti, quelli del proprio faticoso lavoro quotidiano, con la burocrazia che ti lega in lacci e laccioli”. Dall’altra parte ci sono gli istituti di credito, “nome che andrebbe cambiato: di credito non ne fanno, nonostante gli aiuti ricevuti dallo stato. Una combinazione micidiale, che metterebbe a dura prova chiunque” commenta amaramente.
A nome della Federcontribuenti Veneto Paccagnella ha presentato un esposto al comandante dei carabinieri di Vigonza (in provincia di Padova), dove aveva sede l’azienda di Schiavon, per chiedere verifiche su eventuali responsabilità da parte delle banche. Ma la speranza è soprattutto che gesti come quello di Schiavon non si ripetano: “Il suicidio non è una soluzione – ricorda -. Lascia solo nello sconforto chi ti vuole bene, parenti e amici, con gli operai dell’azienda che magari perdono un punto di riferimento”. Una via d’uscita per Paccagnella c’è: “C’è chi ti può dare una mano, anche se a volte sembra che tutto il mondo ti dia contro. Ci sono persone, associazioni che lavorano proprio per combattere queste ingiustizie – conclude -. Bisogna avere la forza di fidarsi di loro, e non cedere”.
Non me ne voglia il Presidente della FEDERCONTRIBUENTI Veneto ma nemmeno le associazioni di tutela dei cittadini sono in grado di risolvere problemi di usura bancaria e di Enti dello Stato … ci sono imprenditori come me che sono ben sedici anni che hanno fatto di tutto pur di ottenere giustizia per le vessazioni subite da Banche e Stato (mi sono rivolto alla giustizia, allo Stato, alla politica, alle associazioni di categoria e di tutela dei consumatori e dei cittadini, alla stampa, ho fatto 15 giorni di vero sciopero della fame avanti Montecitorio, ecc.) … tante belle parole ma poi sempre la stessa risposta … in Italia funziona così!!! … uno lotta, lotta, lotta … quando non ce la fa più perchè abbandonato da tutti – nel tentativo di sollevare un problema sociale e salvare almeno la famiglia – non gli rimane che tentare soluzioni estreme e alla fine arrivare anche a togliersi la vita!!! … un pensiero a quella persona che ha avuto il coraggio di togliersi la vita … ovunque tu sia devi essere orgoglioso di quello che hai fatto poichè se lo hai fatto sono certo che non è per egoismo o vigliaccheria ma per cercare di salvare chi ti ha voluto bene anzi chi ti vuole e vorrà sempre bene!!! … chi si deve vergognare non sei tu ma chi ti ha messo nelle condizioni di perdere tutto anche la vita e chi ti ha illuso e poi abbandonato a te stesso!!!