Dopo tre anni di battagli burocratiche non indifferenti, finalmente l’ANFE Tunisie ha aperto i battenti. Associazione senza fini di lucro, a statuto giuridico tunisino, a similitudine della paritetica Organizzazione italiana con 15 Sedi Regionali e 16 all’estero, l’ANFE Tunisie agisce a sostegno delle famiglie degli emigranti, per favorirne l’integrazione preservandone la cultura di origine, i valori di base della società di riferimento e gli interessi degli italiani all’estero. Alla base di tutto l’ANFE pone la famiglia intesa come base di sviluppo dell’intera società, a prescindere dal paese di provenienza. Dovunque si vada, non si può, infatti, dimenticare le proprie origini. In particolare, per noi italiani, dimenticare le nostre origini ci rende più vulnerabili, indebolendo sempre più quei principi non derogabili della nostra civiltà.
La realtà di oggi in particolare in Europa, ci pone di fronte ad un “tentativo di cambiamento” imposto da una civiltà ben diversa dalla nostra. I musulmani in Europa sono in costante crescita (il doppio delle altre confessioni monoteiste e, a partire dal 2030, ne è prevista una escalation iperbolica) e l’Islam impone ai propri adepti comportamenti e tradizioni sociali che spesso sono in completa antitesi con le nostre. E’ il caso del “matrimonio”, della “condizione femminile” e delle “responsabilità del padre in ambito familiare”. La diversa interpretazione che l’Islam dà, in particolare, del concetto di “famiglia” (basti considerare la poligamia, ancora in uso in molti Stati arabi e il contesto patriarcale in ambito familiare) si manifesta in Italia sia nel tessuto sociale locale, con i fatti quotidiani di violenze, sequestri e obblighi comportamentali, sia all’estero nei numerosi casi di matrimoni interreligiosi tra una cristiana e un musulmano. Di questi, l’80% è destinato a un triste divorzio nei primi dieci anni di matrimonio, con inevitabile trasferimento e assegnazione dei figli al padre di religione musulmana. Sul dialogo interculturale con le comunità musulmane, io credo che, nel pieno rispetto delle differenti culture di origine, una migliore integrazione dei musulmani in Italia possa avvenire solo attraverso una più approfondita conoscenza dei differenti valori che sono alla base della società italiana.
Ecco quindi e in definitiva, la necessità di riconoscere il valore portante dell’interpretazione data dall’ANFE Tunisie alla “famiglia”, attraverso la difesa dei migliori valori della nostra identità, anche in settori quali l’assistenza alle famiglie musulmane in Italia sulle “violazioni ai diritti dell’uomo” (violenze e altro sulle donne), nonché sulle cittadine italiani che incorrono in esito negativo di un matrimonio interreligioso. Oltre questo obiettivo culturale ritenuto fondamentale, l’ANFE Tunisie si prefigge anche di “creare dei riscontri efficaci tra il fenomeno della migrazione e lo sviluppo dei paesi di origine, di destinazione e di transito”, l’ANFE ha intravisto la possibilità di meglio coordinare l’afflusso di mano d’opera tunisina in Europa, organizzando in accordo con le Istituzioni locali (ANFE locale, Comuni, Regioni, ecc.) degli appositi “corsi formativi” (lingua italiana, educazione civica, differenze di retaggio culturale, previdenza/assistenza, ecc) sul luogo di origine dei flussi migratori, ancor prima che il migrante inizi il suo nuovo percorso”.
Nella sostanza, l’ANFE Tunisie è la prima ONG che si prefigge di facilitare il dialogo interculturale, in particolare tra italiani e tunisini, sviluppandone lo spirito di solidarietà e promovendo attività culturali e professionali per una migliore integrazione nei paesi di residenza dei nuovi immigrati. Fornisce, inoltre, assistenza nei contenziosi giuridico – legali, sia di natura commerciale che del diritto di famiglia, anche in termini extragiudiziali, per un utile comune risultato basato sulla mutua comprensione ed il rispetto delle differenze culturali e sociali delle diverse comunità di appartenenza.
Fabio Ghia
*Presidente ANFE Tunisia
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