Palermo: tragica fine di una donna, morta per sottrarre la figlia disabile a un incendio

Nunzia Carmela Castelli, 69 anni, morta per tentare di salvare la figlia trentenne dall’incendio della sua abitazione, al secondopiano di un edificio popolare in via Messina Marine a Villabate, alle porte di Palermo. Il dramma di una donna sola, con una figlia disabile, costretta a vivere in condizioni estremamente precarie tra riviste e stracci, che […]

Nunzia Carmela Castelli, 69 anni, morta per tentare di salvare la figlia trentenne dall’incendio della sua abitazione, al secondopiano di un edificio popolare in via Messina Marine a Villabate, alle porte di Palermo. Il dramma di una donna sola, con una figlia disabile, costretta a vivere in condizioni estremamente precarie tra riviste e stracci, che raccoglieva per riutilizzare e rivendere. La donna, dopo essersi accorta delle fiamme che divampavano nell’appartamento è corsa dai vicini chiedendo aiuto, poi è rientrata in casa, tentando di portar fuori la ragazza. Ma non ce l’ha fatta: soccorsa, è morta nell’ambulanza, che la trasportava in ospedale. La figlia, invece, era ancora a letto all’arrivo dei vigili del fuoco, ed era cosciente. La ragazza è stata ricoverata per intossicazione. La donna, che abitava con la figlia da 23 anni, viveva con la pensione sociale e il contributo per la ragazza disabile che non aveva mai voluto lasciare sola. Le fiamme forse sono divampate a causa di una vecchia stufa o per un corto circuito, ma a uccidere la donna è stato il fumo.

“Sono rimasto profondamente colpito da questa ennesimastoria di solitudine e povertà”, ha commentato Pino Sclafani, responsabile dell’associazione della Caritas “Cuore che vede” che oltre ad avere assistito le famiglie del campo container di via Messina Montagne, assiste parecchie famiglie povere dell’area periferica della Sperone e Bandita poco distante dalla casa della tragedia. “E’ il segnale di quanto oggi purtroppo si vive in una sorta di pieno isolamento sociale lontano da tutto e da tutti. Ci rendiamo conto che, per quanto ci sforziamo di aiutare tante persone, tuttoquesto ancora non basta perché è ancora molto difficile riuscire ad entrarenella profondità di certi drammi familiari. Ci stiamo muovendo per cercare di fare crescere le reti di aiuto solidale. Per ogni famiglia povera è necessario un gruppo di famiglie pronte a sostenerla”.

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