Mozzarelle blu: aumentano con la crisi i prodotti di scarsa qualità

Luigi Nieri, Capogruppo di SEL nel consiglio regionale del Lazio si dichiara preoccupato per “Il rischio che di fronte alla crisi economica un numero elevato di persone si sposti verso prodotti agricoli a basso costo e anche a bassa qualità. I nuovi casi di mozzarelle blu dovrebbero far riflettere sulla necessità di iniziare una seria […]

Luigi Nieri, Capogruppo di SEL nel consiglio regionale del Lazio si dichiara preoccupato per “Il rischio che di fronte alla crisi economica un numero elevato di persone si sposti verso prodotti agricoli a basso costo e anche a bassa qualità. I nuovi casi di mozzarelle blu dovrebbero far riflettere sulla necessità di iniziare una seria politica sull’agricoltura in Italia e nel Lazio”.  Lo dimostrano gli ultimi dati sul censimento. ” In Italia, negli ultimi 10 anni, hanno chiuso 775.033 aziende agricole. Ciò significa che ogni giorno chiudono i battenti 215 aziende operanti in questo settore, circa 9 l’ora, una ogni 7 minuti – aggiunge Nieri – Il Lazio rispecchia pienamente la tendenza. Nell’ultimo decennio la Regione il 50% delle aziende che producono latte hanno chiuso i battenti, e oggi malgrado alcune grandi aziende abbiamo aumentato i loro capi, la Regione Lazio conta il 25% di capi da latte in meno rispetto al precedente censimento”.

In questi anni è mancata una seria politica agricola. Nel 2010 (ultimo dato disponibile) la Regione Lazio ha esportato all’estero prodotti per 207 milioni di euro, ma ne ha importati per 630 milioni, con un saldo negativo di 423 milioni di euro – prosegue Nieri – Con l’ultima manovra finanziaria, sono stati ulteriormente tagliati i fondi all’agricoltura, mentre l’importante patrimonio agricolo è stato utilizzato per far cassa. Anche aziende come quella di Castel di Guido, che produce mozzarella biologica ad un costo contenuto (ma che grazie all’assenza di una politica di valorizzazione dell’amministrazione Alemanno è ormai in netto declino se non quasi in abbandono), verranno messe sul mercato. Il Piano Casa, inoltre, non tutela le aree agricole, ma invece in alcuni casi, favorisce l’edificazione selvaggia”. “La stessa Arsial, che dovrebbe affiancare le aziende agricole del Lazio, non svolge ormai alcun compito, se non una generica promozione dei prodotti laziali che non sembra dare grande frutti. Esistono, inoltre un’ infinità di leggi di settore, tutte scarsamente applicate, a partire da quelle di valorizzazione del biologico e dei prodotti di qualità. Occorre ripartire da lì, con una serie di iniziative a favore dei piccoli produttori e di valorizzazione dei prodotti locali del nostro territorio, al fine di garantire la sicurezza alimentare e la salvaguardia delle aziende agricole. Ma ciò, evidentemente, alla Giunta Polverini interessa poco – conclude Nieri”.

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