I Social Network? Servono a cercare notizie

La banda larga inferiore alla maggioranza dei Paesi europei e divario d’accesso a internet tra le regioni del nord e del sud e tra aree urbane e rurali. È la fotografia dell’accesso al web italiano scattato dal rapporto “I media digitali in Italia” dell’Open society foundations. Nonostante il digital divide, più della metà della popolazione […]

La banda larga inferiore alla maggioranza dei Paesi europei e divario d’accesso a internet tra le regioni del nord e del sud e tra aree urbane e rurali. È la fotografia dell’accesso al web italiano scattato dal rapporto “I media digitali in Italia” dell’Open society foundations. Nonostante il digital divide, più della metà della popolazione italiana si collega a internet e circa il 90 % degli utenti abituali è giovane, con un’età compresa tra i 14 e i 29 anni. La rete viene utilizzata da oltre la metà degli utenti italiani per cercare notizie, con i social network che svolgono la funzione di motori di ricerca. Nella frequentazione internet degli italiani crescono soprattutto i social media, dove però la principale attività “consiste nel discutere, commentare e criticare i principali media”, secondo i curatori della ricerca. Repubblica, Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport, le testate quotidiane cartacee più vendute in Italia, sono anche regine dell’informazione online con il 52,6% degli internauti che si informa passando dai loro siti. Le testate tradizionali sono dunque osservate dai lettori del web. Tuttavia la nota dolente restano le risorse economiche, perché i ricavati dell’online non compensano al momento le perdite dell’intero settore editoriale dovute alla crisi e alla contrazione degli investimenti pubblicitari. Nonostante la spesa per pubblicità su internet è cresciuta di più del 6,5 % nei primi tre mesi del 2010 rispetto al medesimo periodo del 2009. La maggiorparte degli introiti pubblicitari sono monopolizzati da Google Italia per la raccolta di inserzioni connessa ai motori di ricerca.

Tre quarti della popolazione internet (74,9 %) ritiene che i contenuti su Internet devono essere sempre accessibili gratuitamente. La metà di questa percentuale (49,3 %) è costituita da giovani di età compresa tra 14-29 anni. Il restante 25 % della popolazione afferma invece che alcuni contenuti dovrebbero essere a pagamento: in particolare, il 15,4 % dice “è giusto pagare per contenuti di qualità”, mentre il 9,6 % afferma che il contenuto dovrebbe essere pagato perché “la libertà di espressione dipende anche da fondi a disposizione” . Secondo i dati forniti dal Censis, l’80,9% degli italiani usa la televisione come la principale fonte di informazione. Al secondo posto ci sono i radiogiornali, utilizzati dal 56,4% della popolazione, poi i quotidiani (47,7%), riviste periodiche (46,5%), e Televideo (45%)29. Le altre principali fonti di informazione sono i motori di ricerca (41,4%), siti di informazione (29,5%), Facebook (26,8%), giornali online (21,8%), e canali televisivi “all news” (16,3%).

I cambiamenti portati dai media digitali riguardano in Italia i siti di contenuti generati direttamente dagli utenti. Nella classifica generale dei siti più visitati c’è Youtube al primo posto, seguito da Facebook che ha circa 15 milioni di iscritti in Italia su 400 milioni di utenti attivi nel mondo. Sono quasi 12 milioni gli italiani che hanno un account Twitter. Tra i dieci siti più popolari, ci sono Wikipedia e Blogger.com, gli altri sono motori di ricerca e le versioni online di due tra i più importanti giornali in edicola: La Repubblica e Il Corriere della Sera. Se il tempo medio di un utente su Facebook nel mondo è di 56 minuti al giorno, in Italia si sale a 80 minuti. Ormai le redazioni sanno che una buona fetta degli utenti del sito arriva agli articoli attraverso i social network. Se al primo posto ci sono gli utenti che passano dal motore di ricerca, al secondo quelli che hanno un rapporto di fiducia con la testata e dunque accedono direttamente al sito, un terzo gruppo di utenti sono proprio quelli che sui social network – e in particolare Facebook – trovano il link a un determinato articolo e vanno nella pagina relativa per leggerlo. I dati forniti da Alexa infatti dimostrano come il 18,75% degli utenti di Repubblica.it prima di accedere al sito consulti proprio Facebook, l’11,05% nel caso del Corriere,it, il 12,95% per la Gazzetta.it, il 6,51% per il Sole 24 ore.

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