La comunità cinese ricorda Joy e Zhou

È iniziata con tre minuti di silenzio la fiaccolata organizzata dalla comunità cinese di Milano per commemorare Zhou e la sua bambina uccisi a Roma il 4 gennaio. In piazza Gramsci sono presenti almeno 150 cinesi. Ma non sono soli. Ci sono le istituzioni, rappresentate da Guido Podestà, presidente della Provincia, e dagli assessori comunali […]

È iniziata con tre minuti di silenzio la fiaccolata organizzata dalla comunità cinese di Milano per commemorare Zhou e la sua bambina uccisi a Roma il 4 gennaio. In piazza Gramsci sono presenti almeno 150 cinesi. Ma non sono soli. Ci sono le istituzioni, rappresentate da Guido Podestà, presidente della Provincia, e dagli assessori comunali Pierfrancesco Majorino e Stefano Boeri. E ci sono anche i negozianti italiani della China town meneghina: “Ogni giorno lavoriamo insieme ai nostri colleghi cinesi e vogliamo esprimere loro tutta la nostra solidarietà”, afferma Remo Vaccaro, presidente dell’Associazione dei commercianti di via Paolo Sarpi (Ales), 200 aderenti di cui la metà cinesi.

Il commercio cinese in via Paolo Sarpi sta cambiando. “Oggi i negozi sono gestiti soprattutto dai figli di quelli arrivati negli ultimi 30 anni – racconta Remo Vaccari- e hanno fiutato bene il cambiamento che sta vivendo la zona e si stanno adeguando con prodotti di maggiore qualità”. Il problema della presenza dei grossisti, che con i loro furgoni e carrellini invadevano i marciapiedi, è quasi superato. “Hanno capito che in via Paolo Sarpi non c’erano più le condizioni per lavorare. Con l’introduzione dell’area C i pochi grossisti rimasti se ne andranno”, conclude Vaccaro.

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