Molte imprese sono all’ultima spiaggia

Alleanza delle cooperative italiane in apertura dell’anno internazionale delle Nazioni Unite dedicato proprio alle cooperative, facendo il quadro della situazione italiana e dello stato di salute del mondo cooperativo, afferma: “Siamo favorevoli a un processo di liberalizzazioni che offra a cittadini e imprese servizi più efficienti e a costi più contenuti”. Per l’Alleanza, di cui fanno […]

Alleanza delle cooperative italiane in apertura dell’anno internazionale delle Nazioni Unite dedicato proprio alle cooperative, facendo il quadro della situazione italiana e dello stato di salute del mondo cooperativo, afferma: “Siamo favorevoli a un processo di liberalizzazioni che offra a cittadini e imprese servizi più efficienti e a costi più contenuti”. Per l’Alleanza, di cui fanno parte Legacoop, Confcooperative e Agci, il 2011 è stato un “anno di tenuta” ma per il 2012 servono “misure incisive per la crescita”.

“Su energia, trasporti, rifiuti, utilities – afferma il portavoce Luigi Marino – negli anni abbiamo assistito al tramonto di monopoli pubblici sostituiti da oligopoli semiprivati, come le municipalizzate che hanno determinato, nella maggior parte dei casi un aumento delle tariffe e non sempre un miglioramento dei servizi: rilanciamo allora il modello della cooperazione di utenza tanto sviluppata in altri paesi”. “Basti pensare – afferma – che negli Usa 900 cooperative elettriche erogano energia a 42 milioni di soci di cooperative. Sollecitiamo la costituzione di società, anche cooperative, tra professionisti: per questo chiediamo al governo di varare rapidamente i regolamenti attuativi dell’art. 10 della legge di Stabilità”.

Sull’azione del governo le Cooperative affermano che la manovra Salva – Italia graverà sui ceti medi e che è dunque fondamentale rilanciare la crescita, agire congiuntamente a livello europeo, lottare contro l’evasione fiscale. Le cooperative sottolineano che “migliaia di imprese sono all’ultima spiaggia” per colpa dei ritardati pagamenti loro dovuti: “La situazione è esplosiva, è incivile che le amministrazioni pubbliche, statali e locali, facciano cassa con i mancati pagamenti”. Disponibilità poi a un confronto a 360 gradi sulla riforma del mercato del lavoro: “Pronti a ragionare su proposte per determinare maggiore flessibilità in entrata e in uscita”.

Quanto al mondo delle cooperative, il 2012 si apre con “indicatori congiunturali che non fanno pensare alla ripresa: frena l’export, ristagnano i consumi, salgono i costi di fornitura, peggiorano i tempi di pagamento”. Insomma, “alla contrazione dei margini e della redditività si aggiunge la stretta creditizia senza precedenti”, di fronte alla quale “le cooperative invocano una tregua, almeno sugli spread”. I dati presentati parlano di 100 milioni di persone occupate nel mondo, 5,4 milioni occupate in Europa, oltre 1,3 milioni in Italia: “Numeri eloquenti – dicono i presidenti Luigi Marino (Confcooperative), Giuliano Poletti (Legacoop) e Rosario Altieri (Agci) – del modello economico cooperativo che risponde alle esigenze della collettività offrendo beni e servizi e al tempo stesso alla necessità del singolo di trovare lavoro, occupazione e reddito”.

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