Presentato oggi a L’Aquila il progetto “L’Aquila città dei giovani e dei sempre giovani” avente per obiettivo una serie di iniziative tra cui la costituzione di un comitato etico cittadino, l’adozione di un codice etico dei gestori, una stretta collaborazione con le forze dell’ordine, un accordo con gestori pubblici e privati di trasporto per agevolare i trasferimenti notturni dei giovani.
“Sono molto soddisfatto di questa proposta – ha dichiarato il sindaco del capoluogo abruzzese Cialente – e ringrazio le associazioni di categoria Confcommercio, Confesercenti e tutti i gestori che hanno sottoscritto questo progetto avanzato. Credo che possa essere, oltre che uno strumento importante per L’Aquila, anche un valido esempio da imitare per altre città ,in cui si registrano simili episodi e la sicurezza nella movida notturna è a repentaglio”.
“Sono stato costretto a sottoscrivere l’ordinanza di dicembre, in materia di chiusura serale dei locali, – ha proseguito il sindaco – a causa di problemi che sono stati individuati anche in ripetute riunioni del comitato di ordine pubblico e sicurezza. Il provvedimento si è reso necessario alla luce del fatto che si sono verificate in città situazioni di criticità sotto il profilo della sicurezza pubblica e della quiete, correlate all’abuso nell’assunzione di bevande alcoliche soprattutto nelle ore notturne”.
“Ora sono pronto e molto contento di poter andare incontro alle esigenze dei residenti, dei giovani e degli esercenti accogliendo la proposta. Già la prossima settimana cercherò di incontrare il Prefetto per cambiare l’ordinanza e cominciare a sottoscrivere il secondo punto del progetto che prevede l’adozione di un codice etico dei gestori”. Ha concluso il sindaco.
“Particolarmente importante è il risultato ottenuto – ha commentato l’assessore Stefania Pezzopane – frutto di una scelta dell’Amministrazione, quello di passare dal conflitto al confronto. Il confronto iniziato con le associazione di categoria ha prodotto un salto di qualità affiché il centro storico ed altre parti della città si ripopolino e tornino a vivere ma dentro regole di convivenza civile che non riducano porzioni di città a terra di nessuno, ma nemmeno inducano all’intolleranza nei confronti dei giovani ed al determinarsi di una città intristita e incapace di divertirsi senza ‘ballare’”.
Lascia un commento