In una nota Elio Lannutti, Presidente dell’Adusbef e Senatore dell’Idv, dichiara: ” Ottima notizia l’inchiesta penale della Procura di Trani, che ha incriminato l’inerte e contiguo ufficio di Vigilanza di Bankitalia a cominciare dalla vice direttore generale Anna Maria Tarantola ed altri 7 ispettori della Banca d’Italia, tra cui Simonetta Iannotti e il capo Stefano Mieli, coinvolti nell’indagine che ha portato al sequestro dei prodotti finanziari “tossici” messi sul mercato dal Banco di Napoli, oggi Intesa San Paolo, e dal Monte dei Paschi di Siena, per aver appioppato derivati avariati a decine di imprese, tipo “interest rate swap”, tra i più moderni strumenti fraudolenti artefici della crisi sistemica e di fallimenti a catena di piccole e medie imprese e del dissesto finanziario di enti locali. Ma è inutile, indecente e controproducente, che le colluse autorità possano giocare allo scaricabarile sulla pelle degli utenti truffati, di fronte alla sacrosanta azione penale del Pm Savasta della Procura della Repubblica di Trani e del Procuratore Capo dr. Carlo Maria Capristo, ai quali va il plauso di Adusbef e di milioni di consumatori. Se la Banca d’Italia ha svolto gli approfondimenti del caso – come avrebbe affermato l’istituto centrale – fornendone puntuale informativa all’autorità giudiziaria e alla Consob, sull’operatività dei derivati di tipo ‘swap’ oggetto dell’indagine della Procura di Trani commercializzati dalle banche alle imprese, con l’auspicio che la Magistratura accerterà la piena insussistenza degli addebiti ipotizzati a carico di propri esponenti e dipendenti, perché l’azione della vigilanza, sarebbe improntata all’esclusivo perseguimento delle finalità istituzionali, nel pieno rispetto della legge, oltre alla signora Tarantola la Procura di Trani per non sbagliare, deve allargare il suo orizzonte alla Consob, che invece di vigilare sui derivati avariati appioppati a piene mani dalle banche, sanzionava rappresentanti di consumatori come Adusbef,che denunciava proprio alla magistratura quei comportamenti criminali, configurando un abuso di potere. Nel filone dell’inchiesta che vede 61 funzionari indagati a vario titolo per truffa aggravata ed estorsione, con gli ispettori di Bankitalia, i quali nonostante sapessero dei rischi che derivavano dalla commercializzazione dei derivati del tipo “swaps”, avrebbero favorito la loro vendita anche tramite ispezioni relative agli anni 2006 e 2008,con le quali la stessa signora Tarantola, nella sua qualità di direttore centrale per la vigilanza creditizia e finanziaria, scriveva: “Questo istituto non ha ravvisato, per i profili di competenza, aspetti di rilievo sanzionatorio amministrativo”, senza impedire l’aggravarsi dei danni che tale attività ha arrecato alla clientela, occorre aggiungere l’ex presidente della Consob Cardia, il facente funzione Vittorio Conti e tutti quegli altri dirigenti Consob assunti senza alcun concorso di pubblica evidenza poi promessi a posti di responsabilità, che non hanno mai disturbato l’azione fraudolenta delle banche. Adusbef nella richiesta di costituzione di parte civile contro la signora Anna Maria Tarantola e Bankitalia, il cui mandato è già stato affidato all’avv. Antonio Tanza del Foro di Lecce, vicepresidente Adusbef e massimo esperto nel contenzioso bancario, chiederà l’incriminazione della Consob, le cui responsabilità sul commercio dei derivati sono lampanti”
Lannutti, Adusbef: “Ottima notizia l’inchiesta penale di Trani su Bankitalia e Tarantola”
In una nota Elio Lannutti, Presidente dell’Adusbef e Senatore dell’Idv, dichiara: ” Ottima notizia l’inchiesta penale della Procura di Trani, che ha incriminato l’inerte e contiguo ufficio di Vigilanza di Bankitalia a cominciare dalla vice direttore generale Anna Maria Tarantola ed altri 7 ispettori della Banca d’Italia, tra cui Simonetta Iannotti e il capo Stefano Mieli, […]
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