Continuano le indagini della Guardia di Finanza di Rimini contro la criminalità organizzata. Nell’ambito dell’operazione ‘criminal minds”, coordinata dal Procuratore della Repubblica Paolo Giovagnoli e dai sostituti Procuratori Luca Bertuzzi e Irene Lilliu, sono state eseguite 25 ordinanze di custodia cautelare per reati di corruzione, divulgazione di notizie riservate, calunnia, estorsione, ricettazione, trasferimento fraudolento di valori, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e di sostanze dopanti, morte come conseguenza di altri reati. In particolare, accogliendo le richieste della Procura di Rimini, il Gip Fiorella Casadei ha emesso 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 7 ordinanze degli arresti domiciliari, 2 obblighi di dimora ed il sequestro di beni per un valore complessivo di oltre dieci milioni di euro.
L’esecuzione dei provvedimenti, con oltre 45 perquisizioni nelle province di Rimini, Pesaro, Forlì, Pisa, Roma, Milano, Sassari e Ancona, ha comportato uno spiegamento di forze delle Fiamme Gialle riminesi senza precedenti. Dalle prime luci dell’alba, infatti, oltre 150 militari e 50 mezzi sono stati impiegati nell’operazione. L’indagine ha coinvolto un imprenditore sammarinese e il titolare di un night di Misano Adriatico (custodia cautelare in carcere); il rappresentante legale di una società di investigazioni che ha operato nella Repubblica di San Marino, l’ex direttore generale di una finanziaria sammarinese, un dipendente di una grande impresa sammarinese, due imprenditori marchigiani e due body-guard (arresti domiciliari). Alla misura cautelare in carcere sono anche stati sottoposti due soggetti di origine campana, vicini al Clan “Gallo – Cavalieri” (tra i più potenti della fascia vesuviana del napoletano, dedito al traffico internazionale di stupefacenti e alle estorsioni), un pubblico ufficiale e 10 albanesi residenti nella provincia di Rimini. Infine, sono stati sottoposti all’obbligo di dimora un noto avvocato del foro di Rimini e la titolare di un’associazione che gestisce un locale notturno sempre a Misano Adriatico. Le indagini condotte hanno consentito di individuare e recuperare anche ingenti patrimoni nella disponibilità di alcuni indagati che li avevano trasferiti e intestati in modo fittizio e fraudolento a vari prestanome.
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