La famiglia sta arrivando al “punto limite”, è sottoposta a carichi troppo grandi ed è necessario un intervento di sostegno reale: il ministero studia un sistema di contrasto al declino demografico, con un sostegno economico ai nuovi nati, con ampliamento del credito ai nuovi nati, politiche attive sugli asilo nido e i servizi alla prima infanzia, e gratuità di alcuni servizi per il terzo figlio.
“Intendiamo tenere presente in modo decisivo la vostra ricerca per costruire il nostro lavoro futuro, individuando rispetto al passato spazi di discontinuità”. Lo assicura il ministro con delega alla famiglia Andrea Riccardi nel corso del convegno Cisl su famiglia, territori ed equità. Riccardi afferma che “da troppo tempo scarichiamo sulla famiglia l’inadeguatezza del nostro welfare”, che essa “è costretta spesso a farsi carico di anziani e persone disabili cui il servizio pubblico non offre sostegno adeguato” e che essa dà “rifugio ai giovani non più tanto giovani che non trovano lavoro”.
In questo contesto, spiega Riccardi, “la famiglia è sottoposta a sforzi incessanti che la mettono sotto stress e la rendono più fragile”, anche perché gli enti locali e le istituzioni “si aspettano tanto da esse senza dare in cambio il sostegno necessario”, visto che “l’Italia è in Europa il paese con meno sostegno pubblico alla famiglia, l’1,1% del Pil contro una media europea del 2,5%. Il problema italiano insomma è che “la famiglia fa lavori che non sono i suoi”, sottoposta ad un sistema di “bricolage italiano”; eppure, fa notare il ministro, “le sue potenzialità non sono infinite, vanno esaurendosi, sottoposte ad un logorio quotidiano”. In sostanza “stiamo arrivando al punto limite in cui si rischia la rottura”.
Riccardi critica il supposto egoismo degli italiani che fanno pochi figli (è un’dea “moralista e infondata”), parla del problema della conciliazione dei tempi di lavoro e di maternità e afferma che “la legge su questo aspetto può essere migliorata”. “Desidero mettere in campo politiche di sostegno alle nuove nascite, ampliando il prestito per i nuovi nati che già esiste, puntando come piorità sugli asili nido e la prima infanzia, prevedendo anche la gratuità di alcuni servizi per il terzo figlio”. “Gli uffici del dipartimento sulla famiglia studiano un sistema per inserirsi nel contrasto al declino demografico con un sostegno economico alle nascite e ai nuovi nati, sempre tenendo conto del quadro accidentato del nostro bilancio”.
Riccardi rende omaggio alle donne “che si prendono carico della fragilità della famiglia” e conclude ricordando come la famiglia rappresenti “uno degli ultimi ma radicatissimi spazi di gratuità in una società dove tutto si vende, si compra e si misura sul prezzo”. Il ministro dice che “il valore della famiglia non è un prezzo quantificabile in euro, ma è un codice di umanità della nostra società italiana: la famiglia prima di tutto ci ricorda che una società che vuole mantenere la sua identità umana deve partire dalla gratuità”, e delinea la famiglia come il segno di una “rivolta della gratuità in una società che diviene oppressivamente mercantile e economicista” ma in cui “la diminuzione della famiglia segna un impoverimento dell’intera società”.
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