Il WWF di Teramo denuncia le operazioni (per la costruzione di una pista ciclabile) che stanno avvenendo sul torrente Vezzola “preso d’assalto dalle ruspe” che, direttamente nell’alveo, stanno distruggendo la vegetazione delle sponde, procedendo ad una canalizzazione del torrente. In una nota sostiene che l’intervento è privo di criteri naturalistici ed ingegneristici nonché contrario alle disposizioni normative regionali e nazionali che prevedono interventi di tutt’altro genere e vietano di procede alla distruzione della fascia di vegetazione lungo i fiumi.
“Più volte, negli ultimi anni, il WWF è intervenuto denunciando la distruzione di fiumi e torrenti che vengono completamente deviati, risagomati e privati della vegetazione”, dichiara Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF Italia. “Le medesime critiche a questo tipo di opere sono arrivate anche dall’Ordine degli Architetti e dall’Ordine dei Geologi. Mentre una serie di professori dell’Università di L’Aquila hanno evidenziato la dannosità di operare in questo modo. Pubblicamente abbiamo chiesto più volte alle amministrazioni che autorizzano tale tipo di interventi di trovare l’occasione per un confronto tecnico su come operare sui corsi d’acqua. Nessuno, infatti, pensa che non si possa o debba rendere più sicuri fiumi e torrenti, ma è certo che operare in questo modo è inutile e dispendioso”.
Interventi come quelli che si stanno facendo in questi giorni sul Torrente Vezzola, infatti, oltre ad essere assolutamente inutili in caso di piena (anzi peggiorano la situazione perché l’acqua acquista maggiore velocità nei tratti privi di vegetazione), sono estremamente dannosi per il fiume stesso che viene privato della funzione depurativa svolta dalle piante, aumentando così il carico inquinante che arriva al mare e determina poi i noti problemi alla balneabilità.
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