Quindici anni di incontri, confronti, ricerca di soluzioni. L’attenzione di oggi ricade anche sul problema smog: «l’inquinamento ambientale è la prima causa del 15% delle malattie respiratorie croniche» – afferma Roberto Dal Negro Presidente del Congresso e Direttore dell’U.O.C. di Pneumologia dell’ULSS22 della Regione Veneto presso l’Ospedale di Bussolengo, Verona – «mentre può essere un’ulteriore aggravante per i soggetti già malati, provocando un peggioramento delle condizioni cliniche nell’ordine del 40% negli adolescenti e fra il 30 e il 60% negli adulti».
Uno studio del CNR, che analizza i dati del 2011, sottolinea un forte legame tra mortalità e polveri pm10: «nei tre giorni successivi a un picco di inquinamento, si registra un aumento di decessi del 2,3% in inverno e del 7,6% in estate – prosegue lo specialista – I soggetti più fragili risultano le donne, ma anche gli adolescenti. Un recente studio ha dimostrato che in presenza di basso inquinamento il tasso di incidenza si assesta al 4,8%; con medie concentrazioni di traffico invece sale all’11%, mentre con traffico raggiunge il 14%. Gravi le condizioni anche per gli adulti: in presenza di traffico pesante occasionale l’incidenza di bronchite cronica è del 7%; di traffico frequente del 35% e di traffico continuo dell’85%. Considerando che nei fumatori l’incidenza della bronchite cronica è del 25%, abbiamo un quadro preciso della gravità della situazione».
E’ stato presentato oggi, dinanzi ad esperti internazionali e nazionali, il primo studio italiano sulla tosse. «Bisogna fare attenzione alla tosse: questo è un sintomo che nasconde decine di malattie diverse» – afferma il Dr. Dal Negro – «La task force della Società Europea Respiratoria ha prodotto un Manifesto in 23 lingue: chiediamo la collaborazione dei nostri pazienti, un primo passo per intraprendere uno studio che ne indaghi e approfondisca, per la prima volta, cause ed effetti, partendo dai soggetti portatori».
Secondo l’indagine che verrà presentata domani durante il Convegno, il 14% degli intervistati soffre di tosse quotidianamente per più di tre mesi all’anno. La tipologia di tosse è generalmente senza catarro (66%), contro un 31% che ha dichiarato di averlo. Uno dei problemi principali che l’indagine punta a sottolineare è proprio la mancanza di informazione sulla tosse: alla domanda se questa è soltanto un sintomo, il 58% risponde affermativamente, mentre un 12% del campione non sa rispondere. Il 43% degli intervistati, alla domanda se invece può essere considerata una malattia, risponde di no, mentre un 43% afferma con convinzione il contrario. Gli incerti, in questo caso, sono uno su dieci.
I tempi di intervento sulla tosse variano a seconda degli intervistati. Se si ha la tosse per più di tre giorni, il 43% della popolazione si rivolge al suo medico di fiducia, mentre il 55% preferisce aspettare ancora. Sono però le cure “fai da te” la causa di ulteriori problemi: il 36% del campione si rivolge autonomamente alla farmacia per l’acquisto di alcuni prodotti da banco. Il 36% spende massimo dieci euro di prodotti, mentre il 63% ne spende dagli undici ai venti. C’è anche un 1% che dichiara di sostenere una spesa superiore ai venti euro. Parliamo di circa 4 milioni di pazienti colpiti e di circa 250milioni di euro di spesa.
Il 67% degli intervistati ritiene utili i farmaci per guarire dalla tosse, mentre un 22% risponde che sono inutili. «Occorre rivolgersi agli specialisti» – sostiene fermamente il Dr. Dal Negro – «perché solo loro possono diagnosticare le cause della tosse e abbandonare i “rimedi della nonna”. Nel 96% dei casi la causa viene trovata, e viene quindi posta la diagnosi precisa nella tosse. La tosse è un sintomo, e può essere uguale ad una miriade di malattie: occorre quindi diagnosticarle».
I consigli del Dr. Negro: «1) bisogna curare la causa, non solo il sintomo; 2) bisogna preoccuparsi dopo due – tre settimane di tosse continua; 3) purtroppo, ad oggi, sono modesti i benefici prodotti dai farmaci anti-tosse. Solo la morfina: è l’unico vero interruttore del riflesso della tosse. Pillole, sciroppi, compresse: servono a poco. E pensare che ogni anno l’acquisto dei farmaci per la tosse conta circa 250milioni di euro, una cifra enorme».
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