Il Codacons replica al Comitato Naufraghi della Costa Concordia, “che ha esultato oggi per l’accordo raggiunto con Costa Crociere – dice in un comitato il Codacons – e all’associazione Federconsumatori, che ha lanciato generiche accuse circa ‘onerose spese di carattere legale, a cui qualcuno è sempre e comunque interessato'”.
“La nostra associazione – spiega il Codacons – non fa il tifo per la soluzione della class action rispetto a quella di un accordo transattivo, a differenza di altre associazioni che per oscure e misteriose ragioni propendono per intese e transazioni Crediamo che ogni passeggero della Concordia debba essere libero di fare la scelta che ritiene più conveniente considerato che la somma di 11.000 euro offerta da Costa Crociere è irrisoria rispetto al rischio di morire e agli effetti permanenti che segneranno la vita dei passeggeri, e che qualora la class action americana e poi quella italiana non dovessero avere successo, i passeggeri della nave potranno sempre e comunque agire individualmente o collettivamente per ottenere dai giudici una somma non inferiore agli 11.000 euro offerti, possibilità valida per i prossimi 10 anni. Riteniamo quindi intelligente e giusto tentare la strada della class action negli Usa, paese dove la vita umana, in termini di risarcimento, ha un valore superiore rispetto alla giurisdizione italiana, per poi agire in modo diverso se necessario”.
Costa Concordia, il Codacons spiega perché è preferibile la class action
Il Codacons replica al Comitato Naufraghi della Costa Concordia, “che ha esultato oggi per l’accordo raggiunto con Costa Crociere – dice in un comitato il Codacons – e all’associazione Federconsumatori, che ha lanciato generiche accuse circa ‘onerose spese di carattere legale, a cui qualcuno è sempre e comunque interessato’”. “La nostra associazione – spiega il Codacons […]
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