Italia Lavoro, società per azioni interamente partecipata dal Ministero dell’Economia ed operante come Agenzia del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha aderito al Patto per lo Sviluppo. A sottoscrivere il documento, questa mattina, a Pescara, nella sede della Regione, alla presenza del presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, è stato il direttore generale, Mauro Tringali.
“Si tratta di un’adesione estremamente significativa – ha dichiarato il presidente Chiodi – in quanto Italia Lavoro è il primo Ente di livello nazionale che aderisce a questo nostro metodo di confronto e di dialogo sociale. Sia ben chiaro – ha sottolineato Chiodi – che il Patto non è un tavolo della concertazione ma il tavolo delle responsabilità dove nessuno dei componenti dovrebbe pensare agli interessi della propria corporazione ma piuttosto a quelli generali”. Riferendosi sempre ad Italia Lavoro, il presidente della Regione ha parlato di “partner molto qualificato dal quale ci attendiamo non solo una solida collaborazione ma anche una notevole capacità progettuale e di proposta che si tradurrà certamente in un concreto contributo al raggiungimento delle finalità che il Patto per lo Sviluppo intende perseguire. Una presenza prestigiosa, quella di Italia Lavoro, che testimonia anche quanto sia innovativo questo strumento”.
Chiodi ha, inoltre, tenuto a rimarcare come il Patto per lo Sviluppo dell’Abruzzo si sia guadagnato anche l’attenzione del Governo nazionale anche per il suo profilo istituzionale e non politico.
“E’ un tavolo di Enti e non di persone – ha sottolineato il presidente della Regione – che vede rappresentati in uno stesso consesso, al fianco del Governo regionale, le organizzazioni sindacali e datoriali, il partenariato economico-sociale, il mondo delle banche ed anche l’opposizione in Consiglio con un suo rappresentante che lo ha sottoscritto. Tuttavia, il Patto potrà avere una vera valenza solo se tutti i soggetti che ne fanno parte comprenderanno appieno le potenzialità di questo strumento – ha proseguito Chiodi –. Sarebbe, infatti, assurdo ipotizzare – ha concluso il presidente – che il Patto riesca a moltiplicare o a determinare un aumento delle risorse a disposizione per lo sviluppo del territorio così come non si può obiettivamente pensare che il Governo nazionale possa stampare moneta per proprio conto”.
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