Oscar Luigi Scalfaro, ex presidente della Repubblica e senatore a vita, se ne è andato nel sonno, la notte scorsa. Oggi alle ore 14 a Roma i funerali in forma privata nella chiesa di Santa Maria in Trastevere; dalle 10,30 alle 13 la camera ardente nella chiesa di Sant’Egidio.
“Scalfaro è stato al vertice della Repubblica in un momento difficilissimo, in cui crisi dei partiti e difficoltà economiche e sociali si riversarono tutte insieme su un sistema politico già fortemente indebolito”. Così l’ex presidente del Senato e ministro dell’Interno, Nicola Mancino, ricorda in un’intervista su Il Messaggero Oscar Luigi Scalfaro.
“Ricordo Scalfaro all’indomani delle elezioni del 1992. Dc e Psi ne erano usciti ridimensionati avendo esaurito la loro spinta ideale e la sinistra era schiacciata e resa impotente dal crollo del Muro. Ebbene, Scalfaro riuscì a tenere insieme il sistema democratico – racconta Mancino – Non riuscì Forlani, fallì Andreotti. Invece prevalse Scalfaro perchè al governo e in Parlamento aveva dato prova di attaccamento ai principi costituzionali e di rigore morale. Due requisiti che in quegli anni in cui soffiava forte il vento dell’antipolitica risultarono preziosi. Venendo dalla magistratura, ha sempre difeso l’autonomia e l’indipendenza dei pm. E in quegli anni di Tangentopoli – spiega Mancino – con i partiti che polemizzavano con i magistrati, rappresentò una sorta di garanzia di pulizia. Il Parlamento lo scelse perchè lo considerò il traghettatore capace di fare uscire la politica dalla pesante crisi d’identità e legittimità”. ”Scalfaro era collaboratore di Scelba e nel 1962 presento’ una lista di opposizione al progetto di Moro di aprire ai socialisti. Non era amato anche perche’ tra i fanfaniani, dorotei e morotei, era un po’ emarginato per la sua ortodossia”, prosegue Mancino, per il quale e’ proprio ”nei momenti di grandi crisi esistenziali e di incertezza sul futuro, sono proprio gli uomini di fermi principi, di forte sense delle istituzioni e di rispetto per la magistratura, che prevalgono. Questo e’ accaduto a Scalfaro, apprezzato dalla sinistra per la sua difesa delle regole costituzionali”. Quanto all’accusa di essere stato il regista del ribaltone, Mancino sottolinea che Scalfaro ”non poteva sciogliere le Camere senza aver prima verificato se in Parlamento vi fosse una maggioranza capace di sostenere un governo. E ricordo che fu Berlusconi a fare il nome di Dini”.
Addio a Scalfaro, uomo di rigore morale che restituì dignità alla politica
Oscar Luigi Scalfaro, ex presidente della Repubblica e senatore a vita, se ne è andato nel sonno, la notte scorsa. Oggi alle ore 14 a Roma i funerali in forma privata nella chiesa di Santa Maria in Trastevere; dalle 10,30 alle 13 la camera ardente nella chiesa di Sant’Egidio. “Scalfaro è stato al vertice della […]
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