Un nuovo Patto di Bilancio a 25 per l’Unione Europea. E’ l’accordo che hanno raggiunto ieri a Bruxelles gli Stati membri dell’Ue, con l’esclusione annunciata della Gran Bretagna e quella a sorpresa della Repubblica Ceca, che però ha lasciato spiragli per un ripensamento. Il nuovo trattato, il cosiddetto Fiscal Compact, sarà firmato a marzo e costituisce un accordo politico per l’impegno alla disciplina nei conti pubblici nazionali.
I Paesi aderenti si impegnano a introdurre nelle proprie Costituzioni la regola del pareggio di bilancio, cioè si limitano ad un deficit strutturale massimo dello 0,5 per cento del Pil (che sale all’1 per cento per quei Paesi che hanno un debito più basso, sotto al 60 per cento), e saranno soggetti a multe della Corte di giustizia Ue in caso di non rispetto di questo equilibrio. Le multe andranno a finanziare l’Esm, il nuovo Fondo salva Stati che entrerà a vigore nel luglio 2012 e che costituiva un altro punto in agenda a Bruxelles. I 25 Paesi firmatari si impegnano inoltre a far rientrare il loro debito pubblico nei limiti del 60 per cento del Pil, al ritmo di 1/20 l’anno. Il testo prevede che si tengano almeno tre summit dell’Eurogruppo l’anno e che i Paesi firmatari non appartenenti all’eurozona partecipino almeno ad uno di questi. Il Patto sarà operativo dal primo gennaio 2013, non appena verrà sottoscritto da almeno 12 Paesi membri dell’euro. I leader europei – su forte impulso del Premier britannico David Cameron – hanno anche discusso di crescita e occupazione, attraverso i giovani, il mercato unico e le piccole e medie imprese. “E’ stato un Consiglio europeo fruttuoso che ha concluso una pagina importante per la zona euro con la firma del Trattato Fiscal Compact”, ha detto il Presidente del Consiglio Mario Monti dopo il vertice, aggiungendo che ora “l’Europa siede sulla solida roccia della disciplina di bilancio”. (bat-AgenParl)
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