A poche settimane dalle prossime Elezioni amministrative, si sono verificati 2 fatti importanti per il futuro della città di L’Aquila: l’approvazione del Piano di ricostruzione e la definizione delle Primarie per la scelta del candidato Sindaco.
Dovrebbero essere due questioni di oggettiva rilevanza politica ed amministrativa, ma a me sembrano, soprattutto per le modalità e per i tempi, di modesto significato per la collettività e di grande significato tattico per una parte politica e per il suo alfiere, candidato a Sindaco.
Dopo tre anni, finalmente il Consiglio comunale approva senza particolari approfondimenti un Piano di ricostruzione sconosciuto ai cittadini e, forse, a tanti Consiglieri: ma la fretta di farlo, che non c’era prima, ora diventa urgenza con l’approssimarsi delle elezioni.
Le Primarie per scegliere il candidato Sindaco del Centrosinistra, che dovevano essere lo strumento di partecipazione e di coinvolgimento dei Movimenti e della società civile, non solo dei Partiti, diventano una finzione democratica,che non coinvolge nessun pezzo della città fuori dal recinto di alcuni partiti, ma espelle per vizi formali anche un professionista, avvocato e Difensore civico, che si illudeva di portare un contributo fresco e positivo al confronto.
Le due vicende, che appaiono e sono diverse,si muovono entrambe nel solco di una strategia politica che antepone gli interessi di una oligarchia di potere a quelli di una città da ricostruire con la partecipazione dei cittadini, e conferma la volontà politica di gestione dell’esistente rispetto all’esigenza avvertita da più parti di rinnovamento e di trasparenza nell’amministrazione della cosa pubblica aquilana.
L’I.d.V. ritiene che sia sempre più necessario che le Forze innovatrici, superando ambizioni e protagonismi legittimi, condividano insieme un Progetto politico alternativo che metta al centro solo e soltanto la ricostruzione e la rinascita di L’Aquila e del suo territorio.
Lelio De Santis
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