L’Aquila, stupro: si aggrava la posizione di uno dei quattro indagati

La studentessa di Tivoli (Roma) stuprata sabato notte al di fuori della discoteca “Guernica” di Pizzoli (L’Aquila), si e’ confidata alla madre e ha detto: “Ho capito che potevo morire. Quelli mi volevano uccidere”. La natura e la gravita’ delle lesioni riportate dalla giovane rendono il quadro indiziario estremamente grave. L’avvocato che assiste la ragazza […]

La studentessa di Tivoli (Roma) stuprata sabato notte al di fuori della discoteca “Guernica” di Pizzoli (L’Aquila), si e’ confidata alla madre e ha detto: “Ho capito che potevo morire. Quelli mi volevano uccidere”. La natura e la gravita’ delle lesioni riportate dalla giovane rendono il quadro indiziario estremamente grave. L’avvocato che assiste la ragazza , ha detto all’Agi: ” La mia assistita e’ stata abbandonata semi nuda e gravemente ferita, alle tre del mattino, in un parcheggio, nella neve e nel ghiaccio. E’ stato un miracolo che si sia riuscita a salvare”.
Si aggrava, quindi sempre più, la posizione di uno dei quattro giovani iscritti sul registro degli indagati nell’ambito del “selvaggio” caso di stupro. Si tratta del giovane di 21 anni di Avellino, militare in ferma breve (Vfb) del 33/Esimo reggimento artiglieria terrestre “Acqui” dell’Aquila. Infatti gli esami di laboratorio dei Ris (Reparto investigazioni scientifiche) di Roma hanno evidenziato che appartengono alla ragazza sangue e tracce biologiche rinvenute su camicia, mano e braccialetto del polso del militare. Il giovane fin dall’inizio e’ stato il maggiore sospettato dello stupro, essendo stato bloccato con la camicia e la mano sporche di sangue subito dopo il ritrovamento della giovane, svenuta tra la neve in una pozza di sangue al di fuori della discoteca. Stamattina gli altri due commilitoni (uno di Avellino l’altro dell’Aquila) sempre del 33/Esimo reggimento, sono stati nuovamente sentiti dal pm titolare dell’inchiesta, David Mancini per chiarire alcuni passaggi della loro iniziale deposizione, ritenuta discordante. I due sostanzialmente hanno ribadito di non avere avuto a che fare con la brutale aggressione della giovane studentessa universitaria. Infine stamane e’ stata dissequestrata l’auto del giovane militare aquilano sulla quale sono state rinvenute tracce di sangue e biologiche. Proprio nell’autovettura, i quattro giovani erano stati bloccati subito dopo il ritrovamento della ragazza.E’quanto si legge da una nota Agi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *