«Come si fa a definire il turismo “il petrolio dell’Italia”, a considerarlo il volano dell’economia, a sperare che il suo peso sul Pil passi dal 13 al 20% e poi pensare di estendere la tassa di soggiorno a tutti i Comuni?» È quanto si chiede retoricamente Lino Stoppani, presidente Fipe, la federazione che rappresenta 290mila pubblici esercizi: imprese di fondamentale importanza nel comparto turistico.
«La tassa di soggiorno – spiega Stoppani – è sbagliata nel principio, oltre che nei fatti, perché alimenta inflazione e allontana i turisti. Il problema non si risolve neanche suggerendo di spalmare il contributo su tutti gli operatori del settore, ma cercando di recuperare le risorse negli sprechi. È l’approccio verso le potenzialità del turismo che deve cambiare. Se ci fossero politiche adeguate nel turismo, non ci sarebbe bisogno di altre vessazioni contributive per dare forza a tutto il comparto».
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